Brescia - sabato 15 gennaio 2011 - (g.a.) 'Premiata' con 7 milioni e 219 mila e 159 euro, l'Università statale di Brescia è stata inserita nelle lista del ministero guidato da Mariastella Gelmini e si è aggiudicata, per il 2010, il finanziamento che va a comporre il Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) pari a 65 milioni e 635 mila euro complessivi.
La classifica, stilata dal Sole 24 Ore in base ai dati pubblicati dal ministero dell'Università e della Ricerca, evidenzia anche che l'ateneo bresciano è salito di tre posizioni, piazzandosi al 25esimo posto sui 54 presi in considerazione.
In realtà, sebbene siano stati riconosciuti i progressi effettuati dalla Statale nel campo della ricerca e della didattica, il contributo per il 2010 è inferiore di oltre 2milioni rispetto a quello ricevuto nell'anno precedente, quando il finanziamento ammontava a 67 milioni e 700 mila euro. Un'altra differenza riguarda la premialità, salita del 13,7%.
A Brescia, per il 2010, gli incentivi pesano per circa l'11 per cento sulla quota del Ffo. L'aumento degli stessi, in generale, non ha allentato i cordoni della borsa messa a disposizione dal ministero tant'è che anche il primo ateneo classificato, il Politecnico torinese, ha ricevuto 300mila euro in meno rispetto all'anno prima.
Il dicastero retto da Gelmini ha stabilito, per evitare che le università con i risultati peggiori incappassero in problematiche economiche eccessive, di introdurre una clausola di salvaguardia che impedisce di perdere più del 5,5% rispetto all'assegno statale precedente. Interessate a questo 'salvagente' soprattutto le università del Mezzogiorno, cui sono stati attribuiti complessivamente 12,3 milioni, metà dei quali (6,4 milioni) sono finiti a Messina, mentre la Federico II di Napoli, Palermo e Roma La Sapienza hanno ricevuto fra gli 1,5 e i 2,5 milioni.
Che cosa sono gli incentivi alle università? Sono stati introdotti dal decreto Gelmini del novembre 2008 per premiare la qualità di ricerca e didattica degli atenei statali. Per stabilire la quota spettante ad ogni ateneo viene valutata soprattutto la ricerca (tra il 2005 e 2008), il cui peso è pari al 66%, misurata in base a: successo dei docenti nei progetti di ricerca di interesse nazionale, giudizi del comitato di valutazione della ricerca, successo nella raccolta di fondi internazionali, partecipazione ai progetti per giovani ricercatori. La didattica 'vale' il 34% del giudizio complessivo ed è misurata in base al numero di studenti attivi e ai crediti ottenuti da loro sul totale dei risultati previsti.
I fondi assegnati dal ministero non coprono in realtà tutte le esigenze dell'ateneo bresciano che sarà costretto, nuovamente, ad attingere alle 'scorte' esistenti per fare fronte agli impegni. Insomma, il contributo dello Stato, da solo, non è sufficiente a far andare avanti la 'macchina'.
Ne sono convinti anche gli studenti che, venerdì pomeriggio, nelle strade del centro storico, hanno inscenato il "funerale della cultura".
Un vero e proprio corteo funebre, con tanto di bara e lumini accesi ha attraversato la città: da piazza Garibaldi fino a piazza Loggia, dove circa 150 studenti delle scuole cittadine liceali hanno prima creato uan 'scena del delitto ' con tanto di ricerca del colpevole, quindi hanno celebrato le esequie, deponendo fiori e ceri.
L'iniziativa, promossa da alcuni ragazzi del Leonardo fuori orario scolastico, è stata pensata per manifestare, in modo ironico e provocatorio, il dissenso verso la riforma Gelmini appena approvata dalle Camere, e ai tagli dei fondi destinati alla cultura.