breve di cronaca
Gli insegnanti italiani i meno pagati d’Europa
Corriere della Sera - 25-10-2002

Una ricerca rivela anche che i docenti stranieri lavorano di più. Al via le trattative per il rinnovo del contratto


ROMA - A stipendi europei devono corrispondere carichi di lavoro europei. Il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, lo ha detto in svariate occasioni ai professori. Il collegamento stretto tra retribuzioni e prestazioni lavorative dei docenti sarà il leit motiv della trattativa per il rinnovo del contratto di 750 mila docenti, scaduto lo scorso dicembre. Lunedì all’Aran, l’agenzia che si occupa dei contratti collettivi nazionali del pubblico impiego, la discussione entrerà nel vivo. Si parlerà di risorse.

LA RICERCA - Le delegazioni di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda troveranno sul tavolo un rapporto dove è scritto che le retribuzioni annue degli insegnanti italiani sono inferiori alla media europea, che i più penalizzati sono i docenti anziani e che l’impegno, in termini di orario annuo e numero di alunni per professore, risulta tra i più ridotti. Lo studio è stato commissionato dalla stessa Aran a Paolo Principe, un ricercatore dell’Istat. «Per noi quei dati sono aggiornati e attendibili - dice Guido Fantoni, presidente dell’agenzia -. Serviranno, ci auguriamo, a fornire un quadro più vicino alla realtà su cui lavorare, al di fuori degli slogan». Nell’agenda del contratto il punto più delicato si annuncia quello sui criteri della progressione economica, la cui mancanza appiattisce pesantemente gli stipendi della scuola.

GLI STIPENDI - Nella scuola elementare o primaria, fatto cento il livello medio delle retribuzioni dei maestri europei con meno di 15 anni di anzianità, i nostri si collocano a 88, con uno svantaggio economico del 12 per cento. In una situazione analoga si trovano anche i loro colleghi inglesi, francesi e greci. Nei quindici anni successivi e in quelli che seguono lo svantaggio economico sale al 20 per cento. Nelle scuole secondarie inferiori la situazione non cambia: nel tratto iniziale della carriera le retribuzioni dei docenti italiani sono sotto la media, insieme con quelle dei professori inglesi, francesi e greci. Ma questi ultimi a mano a mano che passano gli anni distaccano abbondantemente i nostri. Nelle superiori lo svantaggio iniziale è intorno al 14 per cento. A fine carriera si attesta, però, sul 15 per cento.

IL LAVORO - In Italia i carichi di lavoro dei professori, in termini di ore, risultano i più bassi d’Europa. Fatta cento la media oraria annuale alle elementari, l’Italia fa registrare un meno 9 per cento. Ci batte solo l’Austria. Alle medie il divario scende ancora un po’. Siamo secondi alla Spagna. Alle superiori l’Italia si trova in compagnia di diversi Paesi. Alle elementari e medie abbiano il più basso numero di alunni per classe.

Giulio Benedetti

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