breve di cronaca
Teramo: sospetti maltrattamenti a scuola
lebanane.it - 20-11-2010
Raccontare l'omertà. Raccontare la verità. L'ossimoro della vita civile. Il resto è una conseguenza che nutre la nostra attesa. Si alzerà un polverone? Ci saranno delle querele? Denunce? Mi aspetto, ci aspettiamo questo e altro, ma in fondo essere mamma è una missione, la manna del coraggio, una forza, che travalica la vita umana e diventa filosofia emotiva. Il segreto dell'esistenza.

La storia è cittadina. La voce era flebile, poi si è fatta confidenza, poi gruppo e ora denuncia pubblica. Il palcoscenico è la scuola Elementare Noè Lucidi di Teramo. Un'insegnante e gli alunni di prima elementare. Un bambino si alza per temperare la matita nel cestino, come a casa gli hanno insegnato, come vuole l'educazione di una terra pulita, dell'ordine delle cose, dell'affetto e del rispetto per le cose in comune. Sublimazione Civica. La reazione dell'educatrice, dell'insegnante sarebbe stata violenta. Il racconto delle mamme si fa cupo e triste. Balbuziente.
La maestra avrebbe afferrato il bimbo per i capelli e sbattuto al proprio posto. Avrebbe vietato agli altri bimbi di fare amicizia con lui. L'avrebbe isolato. Come esempio e monito per gli altri. Un'etichetta che l'insegnante si porterebbe dietro da tempo. Cattedre cambiate, mutate nei luoghi e materie, senza macchia di provvedimenti disciplinari. La dicitura del protocollo è sempre la stessa."Semplicemente per il buon nome della scuola è meglio non divulgare questi episodi". Alle presunte vittime, i bambini, chi ci pensa? Chi li tutela? Chi controlla? Le invettive verso il bimbo sono continuate per ore e ore di lezioni, fin quando un compagno di scuola si mostra con la mano alzata, la figurazione della speranza di un mondo diverso, suscitando la rabbia dell'insegnante. Avrebbe sussurrato il cucciolo di uomo "Maestra, io sono suo amico, giochiamo sempre insieme". Eccola, la ribellione tutta infantile, che gli adulti di convenzione e vigliaccheria perdono di costume. Non vi racconto altro. Non vi racconto come la maestra avrebbe trattato il piccolo rivoluzionario, che ha osato reagire e violare lo stato di terrore. Chiediamo semplicemente:

- Alla Procura di Teramo di ascoltare la testimonianza delle mamme per raccogliere una denuncia dettagliata
- Al Provveditore di Teramo di ascoltare il Dirigente scolastico della Noè Lucidi.

Chiedo scusa ai bambini...tutto ciò che le vostre mamme vi hanno insegnato, sui colori del mondo, sui profumi dei fiori, sull'amore, sulla bellezza dell'amicizia...è vero. Tutto Il resto è brutto e cattivo...come la scuola degli adulti grigi.

Giancarlo Falconi



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