Come la Finlandia?
Francesco Di Lorenzo - 04-11-2010
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Il ministro Gelmini è stata sollecitata a chiarire se i compensi per le attività aggiuntive siano leciti, o se gli insegnanti volenterosi devono anche dichiararsi lavoratori a gratis. E mentre l'anno scolastico nato stanco va avanti, e siamo solo a novembre, si insinua il dubbio su come fare a manifestare il dissenso, a renderlo esplicito. E questo, al di là del singolo fatto specifico.
Perché nonostante scioperi e proteste, disagi e inadempienze, difficoltà organizzative e mancanza di tutto, sembra, a sentir parlare gli esponenti del ministero, che tutto vada per il meglio.
La nostra catastrofe sarebbe sviluppare un senso di adattamento al peggio e quindi pian piano abituarsi a vivere sguazzando nell'acqua sporca. Sarebbe veramente la fine.
Questo per quanto riguarda gi insegnanti. Al ministero, invece, per perdere tempo hanno istituito una commissione che sta elaborando 'una nuova proposta per l'istituzionalizzazione della valutazione di sistema, su singole scuole e su insegnanti'. Ma, come al solito, partiamo dalla coda. Con questa idea di autonomia che va e viene, e senza la responsabilità dei risultati nei confronti degli studenti, delle famiglie e della comunità territoriale, con la possibilità che hanno, specie i dirigenti, di affossare progetti, di far morire scuole per svenderle al privato, la valutazione di sistema sarà di certo la solita marmellata che non porterà a nulla. Siamo ancora lontani dal concepire la valutazione come mezzo per migliorare le performance di studenti e insegnanti. Come avviene ad esempio in Finlandia. Ecco, la Finlandia. Si sente sempre più spesso, anche tra i sedicenti modernizzatori di sinistra, che dovremmo avere lo stesso rapporto alunni insegnanti della Finlandia per evitare gli sprechi. Venisse in mente una volta a qualcuna di queste belle persone da quale condizione è partita la nostra scuola. E soprattutto dove siamo adesso. Quali idee avanzate abbiamo prodotto negli ultimi dieci anni e con quanta ampiezza di sguardo ci rivolgiamo al passato piuttosto che al futuro.
Intanto, il ministro Gelmini, per difendere il suo premier chiede uno spazio televisivo e dice: "Dobbiamo usare il metodo Santoro, imporre noi i temi, non rispondere alle polemiche pretestuose e dire quel che dobbiamo dire ai cittadini. Perché non si sa tutto quello che stiamo facendo e non è neppure vero che le nostre riforme sono impopolari". Preoccupazione inutile. Si sa e si vede benissimo quello che stanno facendo.

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