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L' immane tragedia del Pakistan e l' indifferenza del mondo
BlogdellaMarulli - 31-08-2010
Il Pakistan continua ad essere flagellato dalle alluvioni ed ormai la tragedia ha raggiunto dimensioni bibliche: è stata colpita un'area vasta quanto Austria, Belgio e Svizzera messe insieme, 20 mln di senzatetto, 1650 morti accertati fino ad ora ma purtroppo le valanghe di fango chissà quanti corpi hanno sepolto, 3.500.000 bambini rischiano di morire di dissenteria e di colera, mancano cibo, acqua potabile e medicinali. Quello che mi lascia basita è che non si sia attivato nemmeno un numero per le donazioni, come si è fatto ad esempio per il terremoto ad Haiti,nessuna taske force è arrivata in soccorso. Per quanto riguarda l'Europa sono arrivati solo dei piccoli aiuti e tutto questo suona assurdo, dato che il Pakistan non è poi così lontano. Perchè questa indifferenza? Comprendo perfettamente la mobilitazione per Haiti ( e non è stato sufficiente, si deve fare di più) dato che è tra Paesi più poveri del mondo ma il Pakistan pur avendo avuto una ripresa economica non può affrontare senza aiuti un disastro del genere. Cos'è allora? Un problema politico-religioso? Una specie di punizione per lo stato d'emergenza proclamato da Musharraf nel 2007? La sua presunta implicazione nell'omicidio di Benazir Bhutto? Qualunque sia la motivazione, non può esistere motivazione: i bambini, gli innocenti devono essere salvati, aiutati. Questa deve essere l'unica motivazione che deve servire non a bloccare ma ad attivare immediatamente gli interventi umanitari. I bimbi pakistani non sanno nemmeno chi sia Pervez Musharraf, nemmeno chi era Benazir Bhutto. Ma sanno cos'è un attentato kamikaze o un missile lanciato da un drone americano.

Lorenza Marulli

Tags: pakistan, alluvione, opinione, politica, notizie, attualità, mondo, haiti, società, europa


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