Balconing: gioco mortale alle isole Baleari.
Balconing: è un gioco mortale inventato da una gioventù sempre più bruciata, in cerca di emozioni sempre più forti per sentirsi vivi, anche se poi si può anche morire. O rimanere paralizzati per tutta la vita. Balconing: è un gioco mortale, ripreso da telefonini e poi spedito in giro per il mondo attraverso i video su Youtube, per quella smania di protagonismo, di "bucare" lo schermo, sia esso di una tv o di un pc non ha importanza, a tutti i costi. A costo della vita stessa. Balconing: un gioco mortale nato ad Ibiza e a Maiorca, dove ragazzi strafatti di acool e droga si lanciano dai balconi degli alberghi per arrivare nelle piscine sottostanti. Anche da un quinto piano.
Immaginare le conseguenze di una mira sbagliata o di una piscina poco profonda non è difficile: bene che vada una sedia a rotelle a vita. Il bilancio, redatto da "El Pais", dall'inizio della stagione turistica ad oggi, è il seguente: 9 giovani turisti morti, il 33% dei pazienti ricoverarti nei reparti di rianimazione sono ragazzi che "non hanno preso bene la mira", i feriti sono così numerosi che si è perso il conto. Gli albergatori, per arginare il fenomeno, stanno imponendo multe salatissime per il clienti che praticano il balconing, mentre le autorità locali provvedranno al rimpatrio immediato se si tratta di turisti stranieri.
Non provo nemmeno un briciolo di pietà per questi esseruncoli perennemente annoiati, annoiati per una vita senza problemi di sorta, dato che sono in vacanza ( quindi in salute) e non alloggiano in bettole (quindi benestanti). Che psicologi e sociologi non mi vengano a parlare di male di vivere e giustificazioni psicologiche del piffero: ci sono milioni di persone, adulti, ragazzi ,bambini malati terminali, che lottano per vivere e darebbero chissà cosa non per un viaggio ad Ibiza, ma per stare anche in una stamberga, senza tumore. Ci sono milioni di persone che per colpa di altri sono costretti a vivere in una sorta di eterna "panchina" e darebbero qualsiasi cosa non per tuffarsi in acque cristalline di spiagge esotiche, ma per camminare con le loro gambe, anche per un giro sotto casa.
Come si dice in Sicilia, la mia terra di origine: una bella fracchiata di legnate, per poi caricarli su dei Jumbo e organizzare un bel tuffo di massa in Pakistan. E lasciarli lì, senza pietà.
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