Dall'inizio dell'anno senza insegnante,
sciopero bianco al liceo e il docente arriva
Stefano Ambu
CAGLIARI. Manca un'insegnante e la classe fa sciopero bianco: sta in aula, ma non vuole sentire parlare nè di compiti in classe né tantomeno di interrogazioni.
La protesta è finita ieri mattina: il preside ha comunicato agli studenti la nomina del nuovo docente di italiano e le lezioni sono riprese regolarmente.
È successo al Liceo socio psico pedagogico Eleonora D'Arborea, in terza B: una protesta costruttiva per evitare di arrivare sino a Natale senza l'insegnante più importante, il docente di italiano. Otto ore a settimana coperte, dal primo giorno di scuola sino a ieri, a suon di supplenze di altre materie.
Una situazione insostenibile per i ragazzi della terza B. Prima qualche mugugno, poi le proteste al preside e infine la lotta. Ma la classe ha scelto di stare in aula: autogestione con gli insegnanti e assemblee per discutere dei problemi della scuola.
Nei due giorni di sciopero bianco si è parlato soprattutto di riforma Moratti.
«Ma la riforma Moratti - ha spiegato il preside dell'istituto Carlo Vigasio - questa volta non c'entra niente: ci siamo trovati improvvisamente di fronte alla indisponibilità di una insegnante e purtroppo si è perso un po' di tempo perché la nomina non spettava a noi, ma ad un altro istituto.
Provvedimenti contro la classe ribelle? «No, si sono comportati responsabilmente anche se secondo me non era il caso di attuare questa forma di protesta. Ripeto: il Liceo Eleonora d'Arborea non c'entra niente e sapevo che la situazione si sarebbe risolta nel migliore dei modi già prima dell'inizio dello sciopero bianco».
Questa mattina la terza B farà conoscenza con il nuovo insegnante di italiano. Pochi convenevoli: bisogna recuperare al più presto trentadue ore di lezione buttate al vento.
claudia fanti - 19-10-2002
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Complimenti!
Mi piacerebbe che ce ne fossero tante di iniziative come questa, soprattutto per i problemi generali.
Nella mia scuola elementare, un gruppetto sparuto di insegnanti ha fatto uno "sciopero solidale", purtroppo è la visibilità all'esterno che manca: i quotidiani nazionali non danno alcun risalto a queste iniziative, i sindacati a cui del resto tutti siamo iscritti...figuriamoci...disturbiamo! Invece la democrazia dovrebbe nutrirsi di proposte creative, anche perché quelle tradizionali favoriscono soltanto il balletto dei numeri del giorno dopo lo sciopero e le polemiche sterili di cui ormai non se ne può più!
Claudia Fanti |