Il Consiglio di stato "ha riconosciuto la legittimità - continua viale Trastevere - delle ordinanze nelle quali si stabiliva che ai fini dell'attribuzione del credito scolastico, determinato dalla media dei voti riportata dall'alunno, occorreva tener conto anche del giudizio espresso dal docente di religione". Il perché è presto detto. "Il Consiglio di Stato infatti ha stabilito che, nel caso l'alunno scelga di avvalersi di questo insegnamento, la materia diventa per lo studente obbligatoria e concorre quindi all'attribuzione del credito scolastico", riporta il quotidiano La Repubblica il 10-05-2010.
La seguente è la parte della sentenza scritta con inchiostro simpatico:
Ma, continua il Consiglio di Stato, per un elementare principio di giustizia e di par condicio, deve parimenti essere attivato in tutte le scuole e in tutte le classi, un corso di "ora alternativa", per gli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della religione. In questa maniera tutti gli studenti avranno un'ora obbligatoria e a tutti gli studenti sarà consentita una valutazione finale e un'attribuzione del credito scolastico effettuati da uno stesso numero di docenti, per uno stesso numero di ore di lezione. Si delibera pertanto la concorrenza nell'attribuzione del credito scolastico avvenga a partire dall'anno scolastico nel quale l'ora alternativa sia attivata in modalità obbligatoria per tutte le scuole e tutte le classi.
Don Francesco Martino; ex docente di Religione - 17-05-2010
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Sono pienamente d'accordo : la Scuola deve offrire a tutti gli studenti la possibilità anche "laica" di una formazione in "cultura religiosa" , oggi più che mai necessaria per favorire l'integrazione in un mondo multietnico e polireligioso. Finalmente un pronunciamento coraggioso contro la cultura dell'ignoranza, che ha creato per i non avvalentesi solo la mancanza di un insegnamento necessario per dialogare in una società multirazziale. |