breve di cronaca
I ricercatori di Parma contro la riforma Gelmini
Parmadaily.it - 06-05-2010

In 150 hanno espresso una valutazione negativa sul Disegno di Legge.


I ricercatori universitari dell'Ateneo di Parma si sono riuniti in assemblea il pomeriggio del 5 maggio 2010, presso la facoltà di ingegneria: erano presenti circa 150 ricercatori.
In una mozione votata all'unanimità, i ricercatori presenti hanno espresso una valutazione negativa sul Disegno di Legge Gelmini, considerandolo del tutto inadeguato per l'università del nostro Paese, oltre che lesivo e discriminatorio nei confronti della loro categoria.
I ricercatori, infatti, attendono da trent'anni una soluzione al problema del loro stato giuridico che riconosca il loro contributo alla didattica, fino ad oggi prestato in maniera volontaria e gratuita.
Per tutta risposta, il DdL governativo sostituisce i ricercatori attuali con una figura di ricercatore precario, a cui destinare, di preferenza, i (pochi) posti da professore che ci saranno in futuro, innescando così un'assurda competizione tra generazioni.
In linea con quanto già accaduto nella maggioranza degli atenei italiani, i ricercatori di Parma riuniti in assemblea hanno quindi deciso di ritirare la loro disponibilità a svolgere attività didattica volontaria, attenendosi ai soli obblighi previsti dalla legge vigente. Questa forma di protesta andrà avanti almeno finché nel DdL Gelmini non si garantisca l'eliminazione della loro discriminazione e il riconoscimento del loro ruolo, anche nelle istituzioni dell'ateneo.
Infine, i ricercatori di Parma riuniti in assemblea hanno aderito alla mobilitazione nazionale, indetta da associazioni ed organizzazioni sindacali, per la settimana 17-22 maggio 2010, invitando i loro colleghi professori, gli studenti, gli organi accademici e tutto il mondo universitario a sostenere la loro protesta.

  discussione chiusa  condividi pdf