Collegio versus Gelmini
Docenti Carpeggiani - 16-03-2010
DOCUMENTO APPROVATO NEL COLLEGIO DOCENTI
ITI "N.COPERNICO - A.CARPEGGIANI "DI FERRARA



E' da molto tempo che la scuola pubblica attende una riforma in cui si preveda un effettivo miglioramento della qualità, che può realizzarsi solo attraverso la riduzione delle/degli alunn* per classe; il riordino dei cicli scolastici; il rinnovamento dei programmi; la riorganizzazione delle attività didattiche, supportate da un maggior numero di laboratori, da nuove tecnologie, da diverse strategie di insegnamento-apprendimento; la riqualificazione della professionalità dei/delle docenti con progetti di aggiornamento e autoaggiornamento che contemplino anche il distacco dall'insegnamento. E' evidente che questo è possibile solo incrementando le risorse finanziarie da destinare al comparto scuola.
La cosiddetta Riforma Gelmini non prevede nulla di tutto ciò. La scuola, che dovrebbe essere per lo Stato il primo e più importante settore di investimento, al contrario risulta essere fortemente penalizzata. Le scelte del governo sono state fatte senza confronto alcuno, senza verificare le esperienze positive delle scuole, senza pensare alla sostenibilità delle soluzioni che stanno per essere adottate. In pochi a decidere il destino di tanti. Nessun confronto parlamentare. Nessun confronto con il mondo della scuola. Nessun dibattito nel Paese. Mortificato il ruolo degli Enti locali e delle Regioni. Dissolta l'autonomia delle Istituzioni scolastiche. Non si è dato neppure ascolto alla ragionevole e insistente richiesta di rinviare di un anno la messa a regime del nuovo ordinamento per consentire almeno a studenti e famiglie di compiere le scelte in piena consapevolezza.
Ci troviamo di fronte a cambiamenti che hanno come prevalente obiettivo il drastico risparmio di spesa, come se la cittadinanza, la democrazia e il percorso di istruzione e formazione scolastica, che a questi obiettivi deve essere preposto, fossero diventate un costo insostenibile per il nostro Paese.

Il Collegio dei docenti dell'ITI "N.Copernico - A.Carpeggiani" di Ferrara esprime la sua profonda contrarietà alla cosiddetta Riforma Gelmini, che è in realtà un intervento taglia posti di lavoro per docenti, personale tecnico e amministrativo, collaboratori scolastici.

A fronte di ambiziosi obiettivi culturali, educativi e professionali e di utopistici strumenti organizzativi e metodologici degli Istituti Tecnici, ampiamente definiti nella Premessa della cosiddetta Riforma, l'applicazione concreta segnala uno scarto incolmabile tra principi teorici e prassi. Basti pensare alla rilevanza con cui si afferma che ogni studente/essa deve "riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell'ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni avvenute nel tempo" e alla cancellazione nell'orario curricolare dell'insegnamento della geografia; oppure alla considerevole riduzione dell'insegnamento del Diritto, che scompare del tutto nel secondo biennio e nel quinto anno, mentre si sottolinea l'importanza, per ogni studente/essa, di "agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare i fatti e i ispirare i propri comportamenti personali e sociali". Anche le competenze tecniche vengono penalizzate dalla riduzione di ore delle materie di indirizzo, dalla compressione delle compresenze di docente teorico e tecnico-pratico, dai tagli finanziari che mettono in crisi l'attività dei laboratori.
Né si possono condividere molti altri provvedimenti, come l'abbassamento dell'obbligo di istruzione tra i 13 e i 14 anni, quando i/le ragazzi/e dovranno scegliere se continuare gli studi o inserirsi nel mondo del lavoro, o come l'assurda proposta di limitazione del 30% di immigrati/e per classe, quasi a voler ridurre il danno pregiudiziale della presenza di stranieri/e.
Con l'entrata in vigore del riordino della secondaria superiore a partire dall'anno scolastico 2010/2011 si sta completando la destabilizzazione del sistema scolastico pubblico, già iniziata dalla scuola elementare. Le politiche scolastiche del governo segnalano senza ombra di dubbio che la canalizzazione precoce e rigida dei percorsi di istruzione e formazione, e la riproposizione di un doppio canale, che vede da una parte i Licei per "i/le ragazzi/e più bravi/e", dall'altra gli Istituti tecnici per formare i cosiddetti "quadri intermedi" e infine i Professionali per chi svolgerà attività puramente esecutive, risultano funzionali alla formazione di una manodopera flessibile, avallando la drammatica separazione tra sapere e saper fare, che destinerà i più deboli ad una collocazione sociale subordinata.
L'idea che è sottesa alla cosiddetta Riforma Gelmini è ben nota a noi docenti, perché di tempo in tempo si ripropone: selezionare ed escludere prima che si può, senza offrire alcuna possibilità di rimotivazione allo studio e di recupero scolastico a chi ne ha più bisogno.

Noi ci opponiamo a questo attacco alla scuola pubblica, che peraltro non ci ha mai visto direttamente coinvolti/e come operatori/trici della scuola e portatori/trici di un'esperienza diretta che nessun Ministro dell'Istruzione a noi noto ha posseduto e possiede.
Sottolineiamo il caos in cui l'accelerazione imposta dal governo ha gettato le scuole, gli studenti e le loro famiglie, costringendole all'illegalità di procedere secondo provvedimenti non ancora dotati di valore normativo.

Per questi motivi il Collegio delibera:

 di diffondere il presente documento alle famiglie e agli/alle studenti/esse dell'Istituto, affinché si apra un confronto con tutti i soggetti interessati;
 di diffondere il presente documento in rete, affinché i Collegi dei docenti di altri istituti lo sottoscrivano;
 di inviare il presente documento al CIP (Comitato in difesa dell'Istruzione Pubblica) di Ferrara, come atto formale della nostra adesione al Comitato stesso;
 di utilizzare tutti gli strumenti che l'autonomia scolastica prevede al fine di controllare che le norme ministeriali non si configurino anticostituzionali;
 di promuovere ogni azione che le regole di partecipazione democratica consentono a difesa della qualità della scuola pubblica.



Ferrara, 9 marzo 2010


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 Virginia    - 16-03-2010
... molto bene!
(all'unanimità o a maggioranza? da noi, se ci riusciamo, è solo a maggioranza...)

 Sergio Betti    - 21-03-2010
Assolutamente condivisibile!
Mi associo e sottoscrivo.
Sergio Betti (docente scuola media - Taranto)

 Cagliostro    - 21-03-2010
Anche le competenze tecniche vengono penalizzate dalla riduzione di ore delle materie di indirizzo, dalla compressione delle compresenze di docente teorico e tecnico-pratico, dai tagli finanziari che mettono in crisi l'attività dei laboratori.

LA COMPRESENZA , CHE, POI DIVENTA CODOCENZA: DUE INSEGNANTI CON DUE REGISTRI PER UNA SOLA MATERIA! E POI LE MATERIE DIVENTANO 2 : LABORATORIO DI MATEMATICA E MATEMATICA, LABORATORIO DI FISICA E FISICA E COSI' VIA . IN UNA QUARTA LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO OPERANO 17 INSEGNANTI (TUTTI CON REGISTRO PERSONALE!) . CON IL GROTTESCO DI BIOLOGIA CHE CON DUE ORE ALLA SETTIMANA OCCUPA DUE DOCENTI.
Ma vi sembra serio tutto ciò?