Tagli e risparmi: ecco la riforma
Alessandra Righini - 01-03-2010
Con toni trionfalistici il Ministro della Pubblica Istruzione Gelmini ha annunciato, il 4 febbraio scorso, un evento epocale: l'avvio della Riforma delle Scuole Superiori.
Gli annunci ad effetto sono, infatti, una specialità di chi ci governa, ma è impossibile per chi ha un minimo di capacità critiche non vedere i punti di debolezza della questione, anzi, il caos in cui si trovano la scuola e le famiglie italiane.
Innanzitutto, a voler essere precisi, questa non è una Riforma bensì un semplice riordino delle Superiori, o, peggio ancora, una Controriforma. Affermo questo perchè non è stato minimamente avviato un dibattito intorno al modello di cittadino e di società verso il quale si vuole andare in futuro, dibattito dal quale sarebbero potuti emergere gli obiettivi di una riforma coerente e ben costruita. In Italia si è partiti dai decreti di Tremonti del 2008 che avevano come unico obiettivo quello del risparmio della spesa pubblica e si è giunti agli esiti attuali: meno indirizzi, meno ore di scuola, meno discipline (e, ovviamente, meno insegnanti: gli esperti parlano di un taglio di 17.000 cattedre).
Quel che è peggio è che pochi sanno che il 4 febbraio sono stati pubblicati praticamente solo i quadri orari dei nuovi indirizzi lasciando ancora nell'incertezza scuole e famiglie.
Il 23 febbraio, finalmente sono stati resi noti i regolamenti attutativi, in ritardo di quasi tre settimane, perchè il Ministero dell'Economia e della Finanza voleva controllare l'effettivo risparmio deducibile dalla Riforma, esplicitando in maniera ancora più chiara gli obiettivi di questo riordino: tagli e risparmi!
Il calvario però non è ancora terminato: all'interno dei regolamenti sta scritto che devono ancora essere approvati i decreti relativi alle indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento e l'articolazione delle cattedre per ciascuno dei percorsi in relazione alle classi di concorso del personale docente... Ciò significa che non è ancora possibile organizzare un organico dei docenti scuola per scuola e che non sono definiti gli obiettivi educativi e i programmi, rendendo impossibile anche la scelta dei testi scolastici per il prossimo anno. Per non dire che non è ancora chiaro quali indirizzi ciascuna scuola potrà attivare e quindi quale iscrizione effettuare da parte degli studenti.
A giudicare dal caos nel quale ci troviamo possiamo confermare al Ministro Gelmini che questa contro-Riforma ce la ricorderemo come un evento epocale: è la prima volta che l'istruzione viene completamente umiliata dalle ragioni dell'Economia, senza un progetto educativo. Vorrei solo ricordare che in epoca di crisi economica Obama in America raddoppia gli investimenti che riguardano l'istruzione perchè in un paese senza conoscenze, saperi e competenze adeguate mancano i mezzi per costruire un saldo e positivo futuro.

Alessandra Righini
Docente delle Scuole Superiori


  discussione chiusa  condividi pdf