breve di cronaca
(D)istruzione pubblica
Mondo Raro Magazine - 13-02-2010

Written by Daniele Re Contro Informazione, Rubriche Feb 11, 2010


Ore undici circa del mattino.

Un mio amico, che chiameremo Alessandro ( nome di fantasia ), decide di andare a trovare il liceo che aveva frequentato anni or sono.

In una pausa fra una lezione e l'altra dell'università prende quindi i mezzi e si avvia verso S.Pietro, meta : il quarto liceo artistico A. Caravillani.

Avendo anche io frequentato la scuola secondaria superiore ed essendone uscito neanche da troppo tempo, ricordavo comunque le condizioni in cui versava anni fa; ma quando mi ha raccontato la sua piccola avventura non riuscivo a credere alle mie orecchie.

Non c'è niente di romanzato, i fatti sono nudi e crudi nella loro interezza.

All'entrata già tempo fa avevano installato una specie di portone di ferro o acciaio, memori degli avvenimenti che avevano caratterizzato la storia della sede centrale anni prima

Dopo aver dialogato brevemente con il bidello di guardia, spiegando il motivo della sua visita, ( un semplice saluto ai suoi ex professori ) con qualche incomprensione linguistica riesce a guadagnare l'entrata.

Dopo pochi passi viene però di nuovo fermato :

Bidello : - Ce l'hai il tesserino?

Ale : - No, come farei ad averlo?

Bidello : - Senza non puoi entrare.

Il mio amico ammutolisce e lo fissa.

Dopo ancora qualche battuta riesce ad utilizzare quello del bidello, senza neanche insistere troppo.

Lo fissa al taschino e finalmente entra.

Qualche gradino, si apre sulla destra la segreteria studenti, vuota.

Rimane per qualche attimo ad osservare, poi si addentra ulteriormente.

Nel mentre passa qualche ragazzo, sottolineo uomo, con rimmel o trucco; si scambiano qualche sguardo e poi procedono oltre.

Qui le mie risate coprono per un attimo il racconto del mio amico, ci scambiamo qualche battuta sul limite al quale si possa arrivare nell'adolescenza e come, qualche anno fa, anche i capelli verdi che portava lui erano sicuramente visti alla stessa maniera.

Attendendo l'ascensore, Alessandro butta un occhio alle scale: i marmi e i muri completamente ricoperti di scritte o sfasciati lasciano sempre l'amaro in bocca.

Si aprono le porte, ne esce una ragazza, a detta di Ale "molto avvenente" ( forse un po' troppo ) che esce da scuola e se ne va a casa.

Ricordiamo che sono le undici circa del mattino.

Piano superiore.

Niente bidelli, ragazzi in giro, porte aperte delle aule.

Ancora un po' spaesato cerca di trovare qualcuno dei suoi ex - professori.

Avviandosi verso la sala dei docenti incrocia due insegnanti, donne giovani, con dei capelli perlomeno bizzarri. L'unica cosa che gli viene in mente è che siamo sotto carnevale e sia uno scherzo. O similari.

Girandosi intravede i distributori di merendine murati, di modo che non li si possa scardinare in alcun modo.

Grate alle finestre, tutto in stato di semi devastazione, non che io non ci sia abituato, la scuola pubblica sappiamo tutti in che stato versa.

Le politiche poi adottate dal governo in materia temo che non portino certo beneficio alla causa.

Poco prima di andarsene trova poi una insegnante che lo aveva come allievo. Alleluja!

Lei però non si ricorda minimamente, risponde svagata alle sue domande, con, credo, una gran voglia di essere altrove.

Il frastuono rende difficile la conversazione, ma riesce a capire che qualcuno è andato in pensione, qualcuno trasferito, qualcun altro passato a miglior vita.

Alessandro, nonostante la necessità impellente di usare i servizi igienici, non si azzarda neppure ad avvicinarsi.

Una volta uscito si volta sconsolato e torna a lezione.

I sussidi alla scuola privata e i tagli continui alla scuola pubblica stanno riuscendo nell'intento: quello di ottenere un istruzione pilotata ed elitaria.

I ragazzi di oggi saranno i disoccupati di domani, quelli che erano i ragazzi di ieri sono i cretini di oggi.

Senza fondi non c'è istruzione, senza istruzione non c'è futuro, senza futuro..

Alla prossima.

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