La precarietà
Oliver - 04-02-2010
La scuola è diventata in alcuni anni l'ambito lavorativo più precario in assoluto, nonostante tutto i mass media rivolgono l'attenzione al processo breve o altre faccende del "padrone d'Italia", tutti proni ma anche incapaci di immaginarsi in una società che a lungo andare si ritorcerà contro tutti.
Stanno emergendo problemi immensi come la casa, la funzionalità delle ferrovie minori, le strade provinciali e comunali abbandonate all'usura del tempo, la sanità sempre più cara e innarrivabile, il costo della vita che aumenta giornalmente, la pressione fiscale che è aumentata a dismisura determinando emarginazione e povertà.
In questo catastrofico quadro sociale la scuola è quella più devastata e ridotta a semplice luogo dove badare i ragazzi. Si stanno esaltando le strutture private diplomifici a pagamento e gli insegnanti di religione con aumenti consistenti selezionati dalle curie vescovili.
Nessuno, neanche i partiti di opposizione si sono presi la briga di organizzare incontri per discutere di tutte quelle problematiche che stanno emergendo per migliaia di persone che verranno cacciate senza nessuna tutela.
La mancanza di soldi non permette in alcuni casi di poter svolgere percorsi didattici semplici come piantare semi utilizzando l'ovatta, i soli per comperarla li ha tirati fuori l'insegnante.
Nella mia scuola il pianoforte è stato acquistato da incassi che i genitori hanno fatto con diverse feste come pure i soldi per le cartucce delle stampanti.
Siamo in un baratro, eppure chi di dovere appare con un sorriso beffardo annunciando di aver messo in campo un'altra idea...... che lascio a voi di valutare.

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