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Manifestiamo la contrarietà
MANIFESTAZIONE 5 OTTOBRE 2002 CONTRO LA GUERRA.
comunicato stampa del Tavolo contro la guerra della città di Bologna.


Si è svolta nella mattinata di oggi la manifestazione promossa dal
tavolo contro la guerra nell'ambito dell'iniziativa "100 città contro la
guerra" lanciata dal Social Forum Europeo.
La manifestazione, che ha visto una grande partecipazione - stimiamo fra
i 10 e i 12.000 partecipanti nel momento di massima affluenza - è stata
animata in particolare dagli studenti "Nati dalla resistenza", dai
migranti, dall'associazionismo e dal Social Forum cittadino, e si è
conclusa in piazza maggiore alle 12 con alcuni interventi e con una
performance musicale dei musicisti della "Ivan Illich".
Negli interventi dal camion e poi in piazza si è sottolineato che la
manifestazione e l'assemblea cittadina che l'ha preceduta di pochi
giorni non sono che i primissimi passi di un lavoro appena iniziato, da
proseguire coinvolgendo sempre più la città e la provincia in un
dibattito e in una presa di posizione chiara sulla "guerra preventiva"
che Bush minaccia di intraprendere a breve
Nella prospettiva di questo lavoro il tavolo cittadino ringrazia tutti i
partecipanti alla manifestazione di oggi e crede di avere in loro e
nell'ampissimo schieramento, inedito per Bologna, di forze sociali,
politiche, dell'associazionismo che hanno aderito all'appello "Senza se
e senza ma. Fermare questa guerra insieme è possibile." le migliori
premesse per sviluppare una grande e cosciente opposizione a questa
guerra e alla mentalità che la sostiene.
Parlare di guerra preventiva significa riportare programmaticamente la
guerra a strumento di soluzione delle controversie internazionali - ciò
che la nostra Costituzione esplicitamente ripudia.
Significa credere, o far finta di credere, che le guerre possano mai
servire a promuovere la libertà, la dignità, i diritti dell'uomo -
un'idea che l'amara esperienza di dieci anni di intervento nello stesso
Iraq, i lutti, la miseria, l'embargo e assieme il perdurare della
dittatura di Saddam Hussein smentiscono clamorosamente.
Dimenticando quanto risulta evidente a chiunque non si sia accontentato
dei media ma sia andato direttamente a portare il proprio contributo sul
luogo dei conflitti: anche noi, come dice Gino Strada, "Siamo convinti
che le vittime siano la prima e forse l'unica verità della guerra, e che
l'alternarsi di governi e dittatori ne siano soltanto, questi sì,
effetti collaterali."
Questa guerra, "preventiva" e dunque nient'altro che un aggressione, si
può fermare. Tutti insieme è possibile.

Il tavolo contro la guerra invita tutti a mobilitarsi, informarsi,
prendere posizione, manifestare la propria contrarietà anche con
piccoli gesti, come appendere alla finestra uno straccio bianco o le
bandiere della pace, e ricorda il prossimo appuntamento:

martedì 08.10.2002
presso la Camera del Lavoro di Bologna,
Via Marconi 69, sala "Celeste", ore 18.


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