breve di cronaca
Precari dopo la sentenza del Tar
Il Giorno - 12-10-2009
Elenchi aggiornati - ma i supplenti restano ai loro posti.

Graduatorie - I docenti provenienti da altre regioni non scalzeranno chi ha già un incarico


I supplenti restano dove sono. Gli uffici sono già al lavoro per inserire i nominativi dei precari provenienti da altre regioni nelle graduatorie milanesi, ma le nomine non verranno messe in discussione. Ed è questo, in fondo, che interessa ai docenti a alle famiglie.
A rilanciare dubbi e preoccupazioni è stata la sentenza del Tar che impone al Ministro di inserire "a pettine" (vale a dire nella posizione corrispondente al punteggio maturato), e non in coda, i nomi dei precari che, da altre regioni, avevano chiesto di concorrere a un posto sulle cattedre lombarde: migliaia sulla carta, pochissimi al momento delle convocazioni.
Ora il rischio temuto era che lo spostamento di quei nominativi dalla coda delle graduatorie a posizioni più favorevoli per la scelta di una sede potesse rimettere in moto il meccanismo delle convocazioni e delle assegnazioni.

NIENTE DI TUTTO questo. Ad assicurarlo è Giuliana Pupazzoni, responsabile dell'Ufficio scolastico milanese. « Le indicazioni del Ministero - spiega - sono state chiare. Gli inserimenti "a pettine" vanno fatti, ma con riserva, e lo stiamo facendo. E le nomine già effettuate non devono essere messe in discussione».

QUINDI nessuna riapertura delle operazioni. «Del resto - commenta il segretario regionale della Cisl Scuola, Silvio Colombini - la questione in ogni caso avrebbe riguardato soltanto quelli che a suo tempo avevano fatto ricorso contro la convocazione in coda alle graduatorie, che in Lombardia sono stati pochissimi».
«Il problema piuttosto - aggiunge - è quello di un sistema scolastico che va avanti a colpi di sentenze: una situazione che dice quanto sia urgente definire la partita precari».

E sulla medesima linea si muove Corrado Baracchetti ,segretario della Cgil Scuola lombarda . « Uno sconvolgimento delle graduatorie - dice - in questo momento non sarebbe utile né al sistema scolastico, né all'utenza . Certo è che siamo al caos e la colpa non è di che ha presentato ricorso, ma del ministro che ha creato questa situazione».

« La soluzione - conclude Leonardo Donofrio, dello IUniScuola - può essere una sola: assicurare una sistemazione a tutti i precari che erano in servizio nel 2008-2009».

di Giorgio Guaiti
da Il Giorno 12 ottobre 2009



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