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Torino. Una scintilla solidale
Federazione Anarchica Torinese - FAI - 31-08-2009
La solidarietà ai prigionieri del CIE di Torino da fastidio. Molto fastidio. Le lotte che hanno infiammato il ferragosto all'ombra della Mole si sono sopite ma il fuoco cova dietro le sbarre. Sei mesi al CIE, poi la deportazione, poi ancora, per forza, il viaggio, i mercanti di uomini, la vita alla roulette russa dei poveri. E magari, alla fine, una nuova gabbia, perché, dal 2 agosto, la clandestinità è reato.
Allora non bastano le gabbie, bisogna tagliare anche i fragili ponti di solidarietà, impedire il contatto, foss'anche un semplice saluto in una sera d'estate.
Venerdì 28. Al CIE ronzano i mosconi. Una, due, tre pattuglie di polizia, un paio di macchine della Digos. Impossibile avvicinarsi, gridare, battere i ferri, qualche petardo. Un po' di rumore per far sentire a chi è in gabbia, che fuori non è il deserto.
Un gruppetto di antirazzisti deciso a farsi sentire non si perde d'animo.
Attraversa veloce il prato del corso, si pianta davanti al muro e grida. Libertà, libertà, libertà. Dentro sentono e rispondono in tanti. La polizia si affanna a chiedere documenti, minacciare, bloccare. Ma... Sull'altro lato del CIE, in via Mazzarello, partono i fuochi d'artificio, una scintilla solidale nella notte delle gabbie.
Pattuglie, controlli e uomini armati non sono bastati.
Dentro gridano forte.

Per info e contatti: Federazione Anarchica Torinese - FAI Corso Palermo 46 La sede è aperta ogni giovedì dopo le 21 fai_to@inrete.it
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