Frammenti italiani
Autori Vari - 13-06-2009
Io so' io e voi nun siete un cazzo"

ll centrodestra, che grida allo scandalo quando gli si fa notare la caduta di stile del premier in fatto di apprezzamenti muliebri, dovrebbe essere richiamato sia al rispetto delle istituzioni, a cui sono tenuti tutti i cittadini di uno Stato, sia a quello dei singoli, in quanto portatori sani di dignità.
Fatta salva la libertà di ciascuno di percorrere le vie del sesso che ritiene più confacenti ai propri bisogni psicologici e al proprio sviluppo o regresso mentale, c'è un comune senso del pudore che va, comunque, rispettato e al quale, quando violato, non si può rispondere come faceva il Marchese del Grillo: "fo' come me pare, perché io so' io e voi nun siete un cazzo".
L'aspetto avvilente dell'intera vicenda sta nel fatto che non ha scosso minimamente chi è pagato dallo Stato per difendere le pari opportunità degli italiani, forse chiuso nel mutismo del beneficiato di turno, e che le bugie a dosi industriali che hanno ridicolizzato l'interessato non hanno prodotto il giusto risentimento della pubblica opinione.
Ciò può significare due cose: che l'Italia si è abituata alle sconcezze, grazie agli spettacoli televisivi indecenti che hanno impazzato per anni, oppure che i media hanno monopolizzato l'informazione minimizzando gli effetti tragici che rivestono i fatti. Nell'uno o nell'altro caso si arriva alla stessa conclusione: siamo nella cacca.

Giocondo Talamonti


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Ho trovato questa denuncia di Beppe Grillo, la inserisco all'interno del blog convinto che i 134.000 precari della scuola sono il risultato di atteggiamenti vergognosi messi in campo da questi governanti.


In Italia chi perde il lavoro diventa un rifiuto sociale. Il "posto", la sicurezza di ricevere uno stipendio è, quasi sempre, l'unica possibilità di sopravvivenza. Chi è licenziato ha la cassa integrazione per qualche mese. I precari, milioni di persone, non hanno nulla. Fuori dall'azienda ci sono le bollette, solo le bollette con le loro intimazioni, le loro minacce. Nessuno Stato busserà alla tua porta per proporti un'occupazione.
Sei fuori, te la sei cercata. I contributi della pensione, magari decenni di versamenti, te li puoi dimenticare, sono tuoi, ma te li daranno quando sarai un vecchio, se ci arrivi. Se ci saranno ancora. Le protezioni sociali non esistono. Qui non ci sono paracaduti. C'è il volo libero. In altri Paesi non ti dimenticano. Hai un vero sussidio. Ti offrono nuove possibilità di impiego. Questa crisi sta spaccando il Paese tra sommersi e salvati. Una società civile non lascia indietro nessuno. Non è una gara a chi guadagna di più.
Una società responsabile crea un fondo per le famiglie senza reddito, gli congela il pagamento delle bollette e si preoccupa di trovargli un lavoro. Succede in Olanda, in Gran Bretagna, in Australia. E' da irresponsabili (si può dire da delinquenti sociali?) destinare miliardi di euro al ponte di Messina e alle centrali nucleari e lasciare che la gente arrivi alla disperazione. Talvolta al suicidio. Persino Draghi, lo schivo Draghi, il Governatore della Banca d'Italia, denuncia la mancanza di tutele in caso di licenziamento per 1.600.000 lavoratori. Sono molti di più, ma per lo psiconano non esistono: "E' un'informazione che non corrisponde alle cose che emergono dalla nostra conoscenza della realtà italiana". Lui ha informazioni sul campo. A villa Certosa sono certo che discutono giorno e notte dei precari, della crisi. Lui Tremorti e Noemi. Ha anche trovato la soluzione: "Io non starei con le mani in mano.Chi è stato licenziato, si trovi qualcosa da fare".

Oliver


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