Pulizia pubblica e monnezza privata
Giocondo Talamonti - 02-06-2009
In una recente intervista radiofonica, il Premier, parlando di Roma, ha espresso giudizi trancianti a proposito della pulizia urbana e ha paragonato la situazione igienica della capitale a quella delle città africane. Il Sindaco Alemanno si è piccato, sentendosi ferito nell'orgoglio di ritenersi uno dei maggiori esperti in fatto di pulizie, suscitando la conseguente, scontata, banale, monotona, ripetitiva, insistente smentita del Presidente del Consiglio: non è Alemanno la causa dell'immondizia cittadina, ma le amministrazioni di sinistra che lo hanno preceduto.
Ora, ammesso che sia così e che Veltroni strappi, immeritatamente, ad altri la definizione di "sporcaccione", c'è da chiedersi come mai a distanza di quasi due anni Alemanno non abbia fatto niente per darle una ripulita.
Potrebbe intervenire Capezzone per rispondere che il Sindaco non vuole cancellare le prove dell'inefficienza della sinistra, perché tutti ricordino il sozzume politico, il degrado ambientale, l'abbandono della città; potrebbe intervenire Gasparri per rispondere che non si deve cadere nel tranello della sinistra e che sono altre le pulizie urgenti da fare; potrebbe intervenire Bonaiuti per rispondere che l'immarcescibile Premier dovrà dedicare tre delle sue più redditizie ore notturne a scopare vie, piazze e viali, dando l'esempio a tutti i giovani italiani di sinistra che non amano farlo e che, anzi, godono del ciarpame imperante, avendo perso ogni gusto per la bellezza, le forme, le curve, i balconi, i paracarri, ecc....

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