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Giuseppe Comune - 24-05-2009 |
Il futuro, purtroppo, non si insegna. Si può prevedere e cercare di costruirlo. Qualche volte, come dimostra il tuo misurato e acuto intervento, si può e si deve temerlo. Siamo davvero messi male, ma non possiamo e non dobbiamo farci prendere dallo sconforto. E' giusto, al contrario, riflettere e reagire, come tu fai e inviti a fare. |
Francesco Di Lorenzo - 24-05-2009 |
Il tuo articolo è bellissimo. Qualche anno fa alcuni di noi ci hanno veramente creduto nei CTP, ci hanno lavorato con convinzione e qualche minimo risultato lo abbiamo pure raggiunto. Ricominciamo? Capire da dove, non sarebbe male. |
ilaria ricciotti - 24-05-2009 |
Capisco Emanuela e la sua angoscia è anche la mia. E' vero come dice Giuseppe che il "futuro non si insegna", ma è anche vero che con questi presupposti nazionali ed internazionali il futuro che prevedo per i nostri bambini ed i nostri giovani è nero, molto nero. Io non sono ottimista. Guardandomi intorno ciò che mi angoscia di più non è soltanto la precarietà di molti adulti, ma la superficialità con cui stanno crescendo molti dei nostri giovanissimi, imbevuti di veline, denaro, grif, auto di grossa cilindrata, corruzione e di tante altre corbellerie sfornate da questa nostra società consumistica che sa vendere molto bene i suoi prodotti superflui a tutti, ma soprattutto a chi non ha gli strumenti per rispedirli al mittente. Purtroppo sono tante le cacche che ci circondano e che calpestiamo portandoci dietro il loro fetore. Nonostante ciò io non mi arrendo e cerco tutti i giorni di evitarle . |