breve di cronaca
Cominciamo dal 28 marzo
Rete Nazionale Precari della Scuola - 26-03-2009
LA RETE NAZIONALE PRECARI DELLA SCUOLA ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 28 MARZO INDETTA DA COBAS, CUB, SDL ED INVITA ALLA MOBILITAZIONE TUTTO IL POPOLO DELLA SCUOLA: DOCENTI, STUDENTI E GENITORI

Finalmente per i precari della scuola sono arrivati i numeri, e sono numeri da brividi, che mettono paura.
A fornirli è lo stesso ministro dell'Istruzione Gelmini: 42.000 cattedre in meno e ben 18.000 precari che il prossimo anno non lavoreranno: in pratica è come se chiudesse una industria molto più grande dell'Alitalia; il ministro afferma di studiare il problema, ma la verità è che l'unico dato certo delle sue dichiarazioni sono i pesantissimi tagli agli organici.
Da non dimenticare la mancanza di qualsiasi certezza sulle prossime immissioni in ruolo, in violazione della Finanziaria 2006 che prevedeva la stabilizzazione di 150.000 precari.
In un momento di crisi come questo decine di migliaia di persone che restano senza lavoro, oltre ad un problema sociale, causeranno un notevole abbassamento dei consumi: il 40% dei tagli sull'organico docente si realizzerà in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. Per queste regioni il licenziamento definitivo dei precari della scuola significherà la morte economica.
Ma come verrà effettuata questa "mattanza" dei precari ?
A spese della qualità della scuola pubblica, non è un caso che chi se lo può permettere si stia affrettando a scrivere i figli nelle scuole private: secondo la Stampa di domenica 22 marzo (prima pagina) "almeno 15-20 mila alunni passeranno dalla scuola pubblica a quella privata il prossimo anno".
Alla riapertura dell'anno scolastico le famiglie si troveranno di fronte a queste poco gradite sorprese:
1) Le richieste delle famiglie nella scuola primaria non verranno soddisfatte malgrado la maggior parte di esse abbia scelto l'iscrizione al tempo pieno.
2) I tagli agli organici nella scuola primaria e secondaria di 1° grado verranno fatti senza tenere in alcun conto la legge 626 sulla sicurezza e le esigenze delle realtà locali e degli alunni disabili. Gli unici insegnanti che si salveranno dai tagli saranno quelli di religione visto che il loro orario non verrà modificato.
3) Il prossimo anno scolastico inizierà nel caos più totale visto che è ormai sicuro che le operazioni di conferimento degli incarichi annuali subiranno pesanti ritardi, quindi molte classi rimarranno senza insegnanti fino ad ottobre.
Per scongiurare questo sciagurato progetto del governo è necessaria una totale unità sindacale, è chiaro a tutti che i sindacati che hanno cercato il dialogo con il governo hanno fallito, è ora di tornare tutti insieme a riempire le piazze facendo ripartire l'onda della protesta.
La Rete Nazionale dei precari della scuola, unione di tutti i movimenti autonomi di lavoratori precari, sarà presente a tutte le iniziative di sindacati, movimenti e partiti volte a contrastare questa politica governativa basata solo sui tagli; siamo inoltre pronti a lottare in prima persona in ogni scuola e territorio, ed invitiamo tutti i colleghi ad unirsi a noi al di là di ogni logica di delega, per ribadire la fondamentale importanza dell' istruzione e della formazione per la crescita di un paese civile e moderno.

LA RETE NAZIONALE DEI PRECARI DELLA SCUOLA CHIEDE

1) Il ritiro della legge 133 sui tagli agli organici e del ddl Aprea
2) Il pieno rispetto della legge sulla sicurezza 626 e delle richieste delle famiglie al momento dell'iscrizione dei loro figli
3) Un organico adeguato di insegnanti di sostegno in modo da garantire il massimo aiuto a studenti già penalizzati dalla vita
4) La totale copertura di tutte le cattedre a partire dal 1° Settembre, in modo da garantire un regolare inizio del prossimo Anno Scolastico
5) L'assunzione a tempo indeterminato dei precari della scuola su tutti i posti vacanti e disponibili senza i tagli
6) L'equiparazione dei diritti dei precari a quelli dei docenti di ruolo per permessi, ferie, malattia, progressione di carriera, diritti sindacali


RETE NAZIONALE PRECARI DELLA SCUOLA


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