breve di cronaca
Gelmini: Contro il bullismo telecamere in aula
90011.it - 19-01-2009
Per curare l'educazione degli studenti più attività fisica ed educazione civica, e restituire al voto in condotta il senso di cui era stato svuotato


19/01/2009



È un fenomeno in continuo aumento - o più semplicemente maggiormente discusso - e i metodi finora messi in atto per combatterlo sembrano non bastare. Così, per contrastare il bullismo, potrebbero fare la loro parte le telecamere installate all'interno delle aule degli istituti scolastici. Un occhio vigile sugli studenti, pronto a immortalare atti di bullismo e ad agire, in tal modo, come deterrente.

È questa l'idea del Ministro per la Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, che intervistata da Il Giornale si esprime sulla proposta della preside di un liceo romano - protagonista di un grave atto di bullismo - di installare telecamere nel suo istituto. "Non sono contraria: è un deterrente in più. Anche se questa misura, da sola, non è sufficiente. Sono favorevole ma non basta" - spiega il Ministro, aggiungendo che la decisione "fa parte dell'autonomia di cui gode ogni singolo istituto".


Ma la soluzione, secondo la Gelmini, andrebbe ricercata altrove, ovvero "nell'esigenza di rimettere al centro lo studente, rivisto nella sua formazione a 360 gradi". Curandone l'educazione e lo stile di vita basato sul rispetto degli insegnanti e dei compagni. Ma anche sviluppando un maggiore dialogo tra genitori e alunni. La scuola deve comunque porsi in prima linea, attraverso l'attività fisica e l'educazione civica e restituendo al voto in condotta "il senso di cui era stato svuotato". Un ritorno alla disciplina, secondo la Gelmini, che riflettendo sulle accuse della sinistra di un possibile ritorno alla riforma Gentile, conclude: "La sinistra ha già fatto troppi danni che stiamo pagando tutti. Rispetto il loro dissenso ma io ho idee diverse".


A.C.



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 C66    - 20-01-2009
Purtroppo si è arrivati ad un tale stato di degrado da rendere auspicabile l'installazione delle telecamere nelle scuole, non solo come (improbabile) deterrente ma anche come per documentare l'eventuale accadimento di veri e propri reati.
Il fenomeno del bullismo, secondo me, è stato troppo sottovalutato ed affrontato in modo tale che i bulli si sentano oggi esaltati dalla propria impunità e dalla sostanziale impotenza delle loro vittime.

 Ubaldo Chiarotti    - 25-01-2009
Per conto mio non ci sono problemi a mettere le telecamee in aula
così almeno i cosiddetti bulli sapranno di non essere più in una zona franca