Piombo fuso di Tzipi Livni
Giuseppe Aragno - 14-01-2009
Non c'è da farsi illusioni. Il 77° Cavalleggeri non interverrà. Non ci sono winchester e giacche blu, non si ascoltano squilli di trombe finali e il bene non prenderà il posto del male che trionfa, tirandosi fuori da nuvole di polvere. Piombo fuso, firmato da Tzipi Livni, non è un film e non riserva colpi di scena: è un oltraggio al pudore, un'oscenità inaccettabile, un programma di annientamento dei diritti umani realizzato dal governo d'un popolo che per i diritti umani, primo e più di tutti, dovrebbe lottare.
Piombo fuso è uno schiaffo della barbarie all'agonia della civiltà; è fosforo per tritacarne, esperimento su cavie umane, fabbrica di amputati e ciechi, fucina d'odio per un futuro da storpi, da terroristi e da terrorizzati.
Piombo fuso è la condanna capitale dei sentimenti d'umanità, la verità messa al rogo, un'allucinazione per cui l'agnello diventa lupo, la guerra un effetto collaterale e il racconto biblico si capovolge: non tavole della legge diede Iddio a Mosè, ma la tracotanza di senza dio che non riconoscono legge.
E, tuttavia, per quel tanto di buono che anche un male infinito alla fine produce, occorre crederci: quando, rinate alla luce, generazioni di storici ricostruiranno le tappe del nostro ritorno alla barbarie, i gazzettieri del potere non troveranno credito. Nessuno racconterà che i "terroristi" di Hamas si fecero scudo dei civili, sicché gli eroici combattenti della stella di Davide non ebbero altra scelta che sparare ai bambini, alle scuole e agli ospedali. Racconteranno ciò che oggi si tace: che mentre Chavez espelleva l'ambasciatore di Israele per la premeditata ferocia di Gaza, l'Europa sonnolenta non vedeva e non voleva vedere, come non vide e non sentì ai tempi del tragico imbianchino bavarese a Norimberga.
Ha ragione Gad Lerner, che tavolta riesce a non fermarsi alla metà del guado: "il disonore può trascendere nella rovina". Piombo fuso è una tale vergogna che numerosi intellettuali e pacifisti ebrei si schierano contro Israele e ci sono militari che scelgono la galera pur di non macchiarsi le mani di sangue innocente. Piombo fuso, diranno gli storici domani, è semplicemente quello che tutti fingiamo d'ignorare: la fine del nostro mondo. Un mondo di senza storia.

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 Francesco Masala    - 14-01-2009
Sintetica e adatta ai tempi

Moishe viene chiamato in paradiso. "In terra sei stato un buon ebreo" dice l'Eterno "che cosa vorresti che ti regalassi? dimmelo, lo otterrai subito, ricorda soltanto che il tuo peggior nemico riceverà il doppio di ciò che ricevi tu" Sorridendo, Moishe implora: "Toglimi un occhio".

– in: Storielle ebraiche, a cura di Ferruccio Fölkel, Rizzoli, Milano 1988.