CALABRIA: PDCI PRESENTA 5 PROPOSTE LEGGE SU SCUOLA E UNIVERSITA'
(ASCA) - Reggio Calabria, 9 gen - ''Cinque leggi da scrivere insieme per difendere i sacrosanti diritti dei cittadini.
Cinque proposte alternative alla politica distruttiva che il Governo Berlusconi sta portando avanti insieme alle forze del centrodestra''.
Presentate a Reggio Calabria dal PdCI, alla presenza, tra gli altri, del segretario regionale del partito, Michelangelo Tripodi, del segretario provinciale, Enzo Infantino e del segretario cittadino, Ivan Tripodi, le cinque proposte di legge di iniziativa popolare riguardanti settori fondamentali della vita pubblica. Si parte dalla scuola: ''maggiori risorse - e' la richiesta dei Comunisti Italiani - per un scuola pubblica delle pari opportunita' e del sapere critico e nessun finanziamento per quella privata.
L'abrogazione dei tagli Tremonti-Gelmini, l'espansione del tempo pieno ed il diritto per tutti alla scuola all'infanzia.
Contro il maestro unico. Obbligo scolastico fino a 18 anni, gratuito e con presalario ai meno abbienti.
Eliminazione del precariato e riconoscimento del ruolo dei docenti''.
La seconda proposta riguarda, invece, la difesa del salario con la richiesta ''di una nuova scala mobile attraverso l'istituzione di un meccanismo che ogni anno consenta automaticamente di adeguare stipendi e pensioni al reale costo della vita''.
A seguire la lotta alla precarieta' iniziando ''da un salario minimo orario garantito per tutti i lavoratori atipici e che hanno rapporti di lavoro non regolamentati da contratti collettivi e quindi sottoposti a stipendi indecorosi. Non meno di 8 euro l'ora rivalutabile automaticamente rispetto al costo della vita''.
La quarta proposta del PdCI, riguarda, il conflitto di interessi: ''Ineleggibilita' al Parlamento per chi ha interessi economici rilevanti tali da condizionare l'esercizio delle funzioni pubbliche. Inoltre, in caso di conflitto di interessi, la decadenza per il Presidente del Consiglio e i Ministri che non optano o per l'alienazione dei beni o per la rinuncia della carica pubblica''.
Infine il diritto alla casa. Nel caso specifico i Comunisti Italiani propongono ''deduzioni fiscali a proprietari e inquilini per favorire la locazione di immobili ad uso abitativo e l'emersione dei contratti irregolari'', insieme alla richiesta di ''piu' soldi per le case popolari e per la loro manutenzione''.
''Sono leggi che rappresentano una forte denuncia politica - ha detto nel corso dell'incontro Michelangelo Tripodi - perche' siamo decisamente insoddisfatti per come si sta affrontando questa fase difficile, di crisi drammatica e di emergenza sociale. Stiamo assistendo, infatti, all'aumento vertiginoso della cassa integrazione (si parla del 500 per cento in piu' di cassa integrati), alla crescita esponenziale del numero dei disoccupati e dei precari. Dati molto pesanti dal punto di vista sociale che finiscono per pagare come sempre i lavoratori e le fasce piu' deboli della popolazione''.