breve di cronaca
Imparare sicuri
Cittadinanza attiva - 25-11-2008

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 Gianfranco Pignatelli    - 25-11-2008
Vi anticipo il prossimo miracolo di Silvio per la scuola...

Non sono iscritto al PdL, non frequento Arcore o palazzo Grazioli ma leggo e sono informato. Per questo posso prevedere il prossimo miracolo di Silvio. Di qui a tre anni. E chissà che non lo anticipi lui stesso in occasione della campagna "Impararesicuri", indetta per il 25 novembre.
Al momento, nelle scuole italiane, avvengono oltre centomila infortuni all'anno. L'incremento del 20%, negli ultimi otto anni, la dice lunga sull'accresciuta fatiscenza e pericolosità delle strutture e degli impianti dei nostri edifici scolastici. Tre su quattro sono fuori norma. Uno su due è sprovvisto di certificato d'agibilità statica. Più di un terzo non è fornito di impianti elettrici a norma. Mancano le agibilità sanitarie, i certificati di prevenzione degli incendi, le misure di evacuazione in caso di pericolo. Il personale, inoltre, non è formato per fronteggiare eventuali emergenze. Le strutture sono vecchie e inadeguate. Una scuola su dieci è addirittura collocata in una costruzione edificata per altra destinazione d'uso. La metà ha ben oltre quaranta anni. Solo una su venti ne ha meno di venti. Quasi nessuna riceve i finanziamenti per la necessaria manutenzione. Intanto i tagli economici aumentano. Questo l'unico e solo fattore di continuità tra governi di destra e di sinistra. Su 41.862 edifici, appena un centinaio ha ricevuto i finanziamenti per i lavori. Di norma, però, li ottengono a scoppio ritardato. Dopo un calvario burocratico, che li rende insufficienti, fornendo alibi alla scarsa qualità dei lavori. Se invece di essere edifici pubblici, beneficiari delle proroghe sine die agli adeguamenti stabiliti per legge, fossero privati sarebbero stati chiusi per revoca dell'agibilità. Prendendo a prestito il ritornello: "meno male che Silvio c'è". C'è da ben sperare. Di qui a qualche manciata di mesi il problema sarà risolto. Alla Silvio, naturalmente. Non facendo quel che serve. Ma riducendo le scuole - così come prevede la finanziaria - di 10.080 unità, pari a circa un quarto del totale. I giornali, le TV di famiglia e quelle lottizzate, all'unisono, attraverso i portavoce, replicanti e prezzolati, grideranno al miracolo. E magari in tanti ci crederanno pure.