Finita la luna di miele
Gianfranco Pignatelli - 01-11-2008
Governo - Paese: ora solo fiele

I cittadini vi votano e se ne vergognano al tempo stesso. Non è raro. Non è un caso. Dite che, a sostenervi, sia una maggioranza silenziosa e fingete di non capire perché. Per contro, a sertir voi, in piazza va la minoranza manipolata dall'opposizione. Davvero strano. I vostri elettori sono nel "giusto" e se ne vergognano, hanno "ragione" e tacciono. Vi attribuite un consenso in crescita "miracolosa" ma siete sempre più animati da spirito di vendetta. E non sapete neanche dissimularlo. Basta vedere la ministra Gelmini al Senato durante l'approvazione del decreto che porta il suo nome. È livida di rabbia. Dovrebbe essere orgogliosa, invece sembra una vescica di bile pronta ad esplodere. Chissà con chi ce l'ha. Se con i milioni di studenti e docenti in piazza o con Tremonti che s'è presa gioco di lei penalizzando il ministero dell'istruzione più di qualunque altro. O con Brunetta e Berlusconi per le ingiurie e le minacce sversate ogni giorno sulla scuola solo per incendiare la protesta, nella speranza che degeneri. Magari, più semplicemente, s'è resa conto di essere troppo giovane e inadeguata, troppo presuntuosa e inconcludente. Quelle "vecchie volpi" dei suoi colleghi di governo hanno cercato di proteggerla nascondendo i provvedimenti che penalizzano la scuola in decreti sull'economia (112/08) e sulla sanità (154/08). Nel decreto sulla scuola (137/08 o Gelmini) ci sono pochi tagli e tanti specchietti per le allodole. Ma non è bastato. Non perché la scuola sia un covo di comunisti. A frequentarla sono solo persone istruite. Capaci d'informarsi e valutare. Di capire e reagire. Persone che non hanno ma sanno. Che non s'accontentano e, ogni giorno, cercano di portare i confini della propria conoscenza sempre una spanna più in là. Sono donne e uomini che non hanno rendite di posizione da difendere ma obiettivi da raggiungere. E' gente che, all'astuzia, preferisce la perizia. Alla supponenza la sapienza. Sono per la competitività leale ed il merito reale. Nella scuola italiana ci sono persone che rigettano il privilegio di casta, censo e razza. Vogliono regole certe e chiare, meglio se condivise. Regole, spazi ed opportunità che siano per tutti e non siano calibrate su pochi individui e singoli ceti.

Una scuola che integri e non rifiuti, che accolga e non separi, che trattenga e non disperda. Queste persone non s'accontentano di grembiulini che facciano apparire uguali. Vogliono una scuola che faccia sentire simili. Una scuola migliore che offra le stesse opportunità a tutti e dove ciascuno si senta parte del tutto. Per questo sono milioni gli italiani che protestano e vi ricambiano il disprezzo. Loro si battono per una scuola di tutti e per tutti. Voi, invece, rispondete che la scuola porta spese, ben sapendo che è l'ignoranza che vi porta voti. Avete paura della conoscenza e della consapevolezza dei cittadini. Il volto della ministra è l'icona del vostro governo. La chirurgia estetica, il trucco ed i sondaggi taroccati non bastano più. Tra governo ed italiani la luna di miele - se mai c'è stata - è diventata di fiele. Occorre riconoscervi un merito - dopo tanto, troppo, tempo - avete unito il sud al nord, le montagne alle isole, l'adulto al giovane, il rettore al bidello, l'alunno all'universitario, lo studente al docente, e così via. Di disprezzo in disprezzo. Siete stati capaci di crearvi perfino l'opposizione che non c'era. Questo sì che è raro. E non è un caso. Nel frattempo il premier, attraverso i suoi replicanti dall'aria incarognita, ci fa sapere che "la ricreazione è finita". E' una presa di coscienza o una minaccia?

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Andrea    - 01-11-2008
Chissà. forse l'atteso fuoco di una rinascita democratica?

«l'unico che può andare avanti è Silvio Berlusconi»

Parola di Licio Gelli.

 Alberto    - 02-11-2008
Non illudiamoci. Sono al governo e ci resteranno.
Alberto