Piccoli Gelmini crescono
Maria Antonia Stefanino - 30-10-2008
Ieri, 29 ottobre 2008, un giornale, organo ufficiale della destra della mia città, titolava "Aggrediti gli studenti che vogliono studiare".Solo il giorno prima un articolo di Repubblica con relative interviste rendeva noto ai più il pensiero dei figli della a-borghesia napoletana .Uso questo termine perché non è mai esistita una borghesia napoletana, essa è in gran parte, nella sua parte migliore, composta da bottegai e artigiani che, se di buona levatura, conquistano posizioni di mercato durature, da pregiudicati o più o meno tali che diventano imprenditori e spesso in seconda e terza generazione si riqualificano come professionisti, e boiardi di stato a vario titolo .

Ebbene a tutti costoro è rimasta la certezza dell'appartenenza di classe, basta riprendere l'affermazione di quella studentessa dell'Umberto nell'articolo di Repubblica "Gli altri studenti lottano per dei privilegi che noi abbiamo già, ecco perché non occupiamo". Tutte le altre affermazioni vanno nella stessa direzione: "noi studiamo per diventare in fretta, notai, avvocati ecc.". Consapevoli come sono che il sapere sia per loro quell'infarinatura necessaria per subentrare nell'azienda o nello studio paterno o intraprendere il LAVORO DI POLITICO, oggi che le liste sono formate dai padroni della politica e non dal consenso o dissenso nato dalla pratica politica.

Come sono simili al loro ministro, liceale in liceo privato, universitaria dagli studi tardi e incerti e con bassa votazione finale figlia di un ex democristiano sindaco, ed essa stessa già a vent'anni presidente del Consiglio Comunale di Leno, sfiduciata per inoperosità, scesa di corsa al Sud per esser certa di superare l'esame di avvocato, CERTA CHE A LEI LA PRECARIETA', LA FATICA DEL VIVERE, IL SENSO DELL'INUTILE sarebbero stati risparmiati, perché obbedendo tacendo è certa di essere finalmente RAZZA PADRONA.

Ma la storia spesso volta pagina in modo inaspettato come acutamente osserva un caro amico, e se solo abbandoniamo per un attimo le mille illusioni che fin qui ci hanno annebbiato, noi, l'ALTRA CLASSE , POTREMMO FORSE RIPRENDERCI IL NOSTRO POSTO NELLA STORIA, NON SARA' NE' FACILE NE' TEMO INCRUENTO, MA ABBIAMO IL DOVERE DI PROVARCI.

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 Antonio    - 02-11-2008
La rappresentazione della borghesia napoletana proposta in questo articoletto è sommaria, largamente incompleta e tutto sommato priva di qualsiasi efficacia critica.