Bambini-stranieri: indietro tutta?
Cosimo De Nitto - 29-10-2008
Quando l'allieva-Gelmini supera il maestro-Berlusconi. Altisonanti sparate... e rovinose marce indietro

Nell'intervista del 27 ottobre al Corriere della Sera, la ministra Gelmini smentisce ciò che è scritto nella mozione che l'on. Cota della Lega aveva proposto nella seduta del 9 ottobre in cui, con la fiducia, si votava la conversione in legge del decreto 137. La mozione è stata votata a maggioranza dalle forze che sostengono il governo.
Appare molto probabile che tra non molto, forse, dovrà smentire la smentita, appena la Lega si accorgerà di ciò che ha detto e tornerà all'attacco per far sentire la propria voce in difesa dell'inserimento di quei poveri bambini stranieri che stanno infinitamente a cuore dei leghisti e per difendere il proprio onore(?) politico così malmenato dal ministro del loro governo.

Riporto integralmente il pezzo dell'intervista in questione.

Sulle classi ponte per gli immigrati restano margini di ambiguità. Che cosa saranno?

«L'ambiguità è di chi ha tentato come al solito di buttarla sul razzismo. Qualunque genitore che ha un figlio alle elementari conosce il problema rappresentato da chi in classe non sa l'italiano. Un problema didattico, che come tale va risolto: non faremo classi separate, le classi ponte saranno corsi magari pomeridiani di italiano per consentire a chi non lo è di imparare la lingua il più rapidamente possibile».



Mentre nella mozione Cota votata a maggioranza si legge:
La Camera,

............

impegna il Governo:
-a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione;

-a istituire classi di inserimento che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti;
..................



Costituendo la mozione votata alla Camera un vincolo formale per il Governo, mi chiedo: può il ministro ritenere praticamente carta straccia la stessa mozione che il governo e le forze di maggioranza e lei stessa hanno solennemente votato? E lei, la ministra, può fare quello che le pare e piace, tanto che a distanza di appena 18 giorni smentisce tutto e dice di voler fare altrimenti (niente classi separate, solo corsi magari pomeridiani di rinforzo linguistico), degradando, si fa per dire, la questione a mero problema didattico di cui, sa bene, non è competente il governo, ma i docenti e le scuole?
Con buona pace dell'on Cota che ci rimette la sua faccia, che ha prestato in diverse trasmissioni televisive, rimediando anche cattive figure, per compiacere il suo popolo (così si dice oggi) che altrimenti si chiederà cosa sta a fare la Lega nel governo, se almeno nelle questioni degli "stranieri" non ci mette il becco e fa sentire la sua voce.
In pratica è come se la ministra Gelmini dicesse: abbiamo scherzato, la mozione è praticamente ritirata, non ci saranno classi separate, le scuole continueranno nei loro interventi di supporto e sostegno didattico, organizzando corsi nei quali si colmano gli svantaggi linguistici da parte degli alunni che non conoscono la lingua italiana. Cose che le scuole hanno fatto e fanno tuttora, sia pure con qualche fatica per mancanza di fondi che il governo non stanzia, anzi riduce e taglia.
Intendiamoci, che si sia ricreduta sulle classi separate mi pare una buona, anzi ottima cosa. Resta però l'amarezza per ciò che ha dimostrato questa triste vicenda.
Che la ministra faccia marcia indietro pigliando a pesci in faccia Cota, la Lega, i suoi stessi parlamentari, amen, è un problema loro, verrebbe da dire. Questo è il loro stile.
Ma che si metta sotto i piedi un atto formale del Parlamento, indipendentemente da chi l'ha votato, mi sembra cosa da Repubblica di Bananas. Lei supera di gran lunga il suo capo che, almeno, si limita a smentire se stesso, le sue stesse smentite e le smentite delle smentite.
Cosa dovrebbe fare, invece, a parer mio, questa gente, se avesse un minimo senso delle Istituzioni e rispetto per il Parlamento?
-riconoscere l'errore nel merito, senza strillare contro chi vuol "buttarla sul razzismo". E' nello stile di questo governo adottare provvedimenti indecenti e scagliarsi poi contro chi glielo fa notare, come se la colpa fosse di chi critica, non di chi ha commesso il misfatto;
-riconoscere l'errore politico dell'aver fatto questa concessione alla Lega;
-riconoscere che quando si approvano leggi che investono la vita di tante persone non si può tollerare il clima da assalto alla diligenza da parte di singoli parlamentari e gruppi che cercano di infilare nel provvedimento mozioni, ordini del giorno, modifiche che rappresentano concessioni ad interessi particolari, lobbies, confraternite, amici, amici degli amici ecc.
-al momento in cui si riconosce l'errore impegnarsi a ritirare il provvedimento sbagliato, nelle sedi opportune, naturalmente.
Ma questi governanti credono di essere padroni del Parlamento e delle Istituzioni.
Mala tempora currunt.

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 Cosimo de Nitto    - 29-10-2008
Come avevo previsto, la Lega reagisce alla Gelmini.
Ho seguito da poco il discorso al Senato per la conversione in legge del decrteo 137.
Il capogruppo del Senato, Federico Bricolo, nel suo discorso ha detto che non gli è sfuggita l'intervista del ministro Gelmini al Corriere della Sera. E le ha praticamente chiesto conto. Poi, vista la sede e il momento, ha detto che preferisce pensare che siano i soliti giornalisti che scrivono cose false.
Le ha anche ricordato, giustamente, che le cose che contano sono quelle che si discutono e approvano in sede parlamentare. D'accordo, ma allora finitela una volta per tutte di dire falsità adottando la strategia della seppia. Buttate il nero per confondere le acque e l'avversario secondo l'adagio: se non puoi sostenere le tue ragioni perché sono insostenibili, almeno confondi l'avversario.
Si profila all'orizzonte l'ennesima smentita della smentita.
Vuoi vedere che alla fine per bugiardo e/o cretino passerà povero giornalista Marco Cremonesi?
Povera Italia!, che diverrà sempre più Italia povera di risorse, cultura, democrazia, onestà intellettuale.