La dematerializzazione
Miha - 06-10-2008
Il diavolo, si dice, sta nel dettaglio. Proviamo perciò a valutare il ministero da semplici internauti: tanto per iniziare i siti sono due. Certo in Italia di unitario non si riesce a fare nulla ed infatti abbiamo 4 tipi di polizia, 6 o 7 sindacati scolastici e una trentina di partiti comunisti. Comunque c'è miur.it, che sa di piani alti, divani in pelle, atmosfere rarefatte, presenzialismo di facciata ed infatti dentro non c'è nulla a parte la rassegna stampa. L'altro sito, istruzione.it, è quello della ggente, è incasinato e ricorda il caos di tutti i provveditorati italiani, e' dispersivo e burocratico, personalmente ho provato le procedure per recuperare la password smarrita e accedere alla mia busta paga online: l'iter è criptico e snervante e quello che in tutti i siti si riesce a ottenere in due minuti con una semplice mail qui diventa una chimera. Nel mezzo della home page svetta però una inquietante scritta "dematerializzazione del contratto" ...panico...l'Aprea ce l'ha fatto sotto il naso, ho pensato, poi leggendo meglio ho scoperto che è solo una semplificazione per le supplenze però il termine mi ha colpito.

Saranno state le letture giovanili di Dick o Asimov o una certa atmosfera da "post-tutto" che aleggia dopo la crisi delle banche USA comunque mi sembra davvero che un po' troppe cose si stiano dematerializzando ultimamente.
Che il trio Gelmini-Aprea-Tremonti voglia virtualiuzzare la scuola italiana, la cultura, la nostra busta paga e il valore legale del titolo di studio pare evidente e, dal loro punto di vista, anche comprensibile.
Meno chiare sono le ragioni del PD e dei sindacati . Sembra si stia smaterializzando l'idea stessa di opposizione e oggi tocchiamo con mano cosa significa non avere più una componente "antagonista" in Parlamento e possiamo capire cosa provino da anni i movimenti americani o inglesi : ce ne dovremo fare una ragione e abituarci a tirare avanti da soli ma si prova la sensazione di essere al primo giorno di scuola senza la mano rassicurante della mamma.

Sono andato alla festa del PD di Modena per il dibattito sulla scuola, naturalmente la Gelmini non c'era perchè se ne stava bella bella in TV dal dottor Vespa. In compenso c'erano la Ghizzoni e la Bastico che si stracciavano le vesti piagnucolando per la mancanza di confronto offerta dal governo in parlamento. Dal piazzista televisivo però il confronto c'era: Panini e Garavaglia contro Gelmini, occasione succulenta, adesso gliele cantano loro, mi illudo. Invece niente, di fronte alla prevedibile disinformazione dell'arrampicatrice politica, che chiaramente dimostra di non sapere neppure come funziona un modulo alle elementari, i due "oppositori" hanno fatto figura dei pesci lessi. Addirittura la ministro-ombra concorda sulla necessità di premiare e differenziare per merito gli insegnanti. Ma si è mai chiesta come si possano valutare obiettivamente dei docenti? E come ciò, in una nazione portata naturalmente alla divisione ed alla parzialità, possa migliorare l'atmosfera scolastica?
I sindacati però sembrano messi ancora peggio. Se neppure di fronte al contatto scaduto, ad una manovra che scardina completamente il comparto, ed alla prospettiva di essere definitivamente esautorati dalla contattazione, riescono a trovare l'unità e la motivazione per dichiarare uno sciopero unitario siamo davvero alla negazione di ogni logica.
Tutto scorre, diceva Eraclito, ma forse oggi alla fine si dematerializza e basta.

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 claudia fanti    - 06-10-2008
Assolutamente in accordo con te! E' ormai tanto che la penso così! Complimenti perchè hai trovato la forma per "materializzare" il nostro pensiero.
Claudia Fanti