Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ieri ha incontrato, nella sede di viale Trastevere, le sigle sindacali per presentare il piano scuola messo a punto dal governo. Re-investimenti per €2miliardi, maestro unico senza tagli a quelli di sostegno e scuole di montagna. I rappresentanti sindacali chiedono l'apertura di un tavolo di confronto e bocciano la politica dei tagli che si evidenzia dal piano del governo.
(valerio perogio, sara sartori -
video: enrica laneri)
Ieri confronto al ministero della Pubblica Istruzione tra il ministro Gelmini e i rappresentanti delle associazioni sindacali sui provvedimenti che il governo intende prendere materia di scuola. Un incontro per fare il punto sul piano programmatico che i ministri dell'Economia e dell'Istruzione dovranno predisporre, secondo quanto previsto dal decreto legge 112, in materia di razionalizzazione delle risorse finanziarie a partire dall'anno scolastico 2009-2010. Diversi i punti in discussione, dall'introduzione del maestro unico alla definizione di organici e orari, fino alla strutturazione del tempo pieno nella scuola primaria.
Nonostante il ministro e il governo siano intenzionati a portare avanti il loro programma, i sindacati presenti, i tre confederali più Snals (Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola), Gilda (Coordinamento Nazionale Insegnanti) e Anp (Associazione Nazionale Presidi e Direttori Scolastici), chiedono di aprire un tavolo di negoziazione per discutere dei riflessi che i provvedimenti, per il momento ancora contenuti in una bozza, potranno avere sul personale e sulla qualità del servizio scolastico.
u>I punti del piano
Stanziamenti per innovazione tecnologica
Il piano presentato secondo il ministro «... pone le premesse per un innalzamento della qualità del sistema di istruzione, innescando un circolo virtuoso: efficienza (stesso risultato a costi minori), maggiori risorse da investire, più qualità». Il piano prevede che «... €2miliardi di risparmi realizzati col piano saranno investiti in formazione, nuove tecnologie e premialità per docenti».
Nessun taglio a insegnanti di sostegno e scuole di montagna
Non vengono toccati gli insegnanti di sostegno e le scuole di montagna: «Il personale docente che si occupa degli alunni diversamente abili viene confermato», e inoltre,nella nota di viale Trastevere si aggiunge che «... non si toccano le scuole di montagna: in Italia ci sono più di 10.000 classi con meno di 10 studenti. È indispensabile analizzare caso per caso i singoli istituti per verificare una razionalizzazione del sistema che eviti gli sprechi. Per questo è escluso che vengano chiuse le scuole di montagna e tutte quelle di rilevanza sociale».
Meno ore per le superiori
Riduzione dell'orario negli istituti tecnici e professionali, che passeranno da 36 a 32 ore la settimana e nei licei classici, scientifici, linguistico e delle scienze umane (da 33 a 30 ore) e taglio degli indirizzi di studio che oggi sono circa 900 includendo le sperimentazioni nazionali e autonome. Si interverrà soprattutto negli istituti tecnici e professionali, eliminando le duplicazioni.
Maestro unico
Il maestro 'unico' sarà accompagnato da un insegnante di inglese, verranno aumentate le sezioni di primavera (il nuovo servizio educativo per bambini tra i due e i tre anni, attualmente a gestione regionale, viene confermato e implementato, con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il 2008-2009 e 50 milioni nel 2009-2010) e tempo pieno alle elementari. Secondo il piano, con il passaggio al maestro unico, nella scuola primaria ci saranno più docenti. L'insegnante unico infatti ha un carico obbligatorio di lezioni di 24 ore settimanali a fronte del carico orario di 27 o 30 ore settimanali attuali dei docenti del modulo.
Rispetto ai concorsi il ministero prevede una semplificazione e un aumento della flessibilità nell'impiego degli insegnanti.
Paolo Bagnoli - 21-09-2008
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Per quello che è consentito capire, vivendo nella scuola, il personale scolastico, sottoposto ad un linciaggio morale, messo sotto accusa per responasabilità che sono soprattutto politiche e ridotto a spettatore impotente della realizzazione di un progetto che ha lo scopo evidente di condurre al collasso la scuola pubblica, trova inaccettabile la reazione dei sindacati. Se non si apre uno scontro radicale in un momento come questo, quando mai lo si farà? |