La Ministra dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha fatto trapelare, da alcune notizie, la sua intenzione di bloccare trasferimenti e assegnazioni provvisorie, almeno per un paio di anni, e, se le riesce, addirittura per cinque anni. Lo scopo, apparentemente saggio e razionale, sarebbe quello di garantire agli alunni una maggiore continuità didattica.
Evidentemente la Ministra sconosce il funzionamento delle scuole, in particolare delle superiori, dove con la strutturazione delle cattedre con 18 ore "obbligatorie" (in molti casi anche 24), i consigli di classe vengono di anno in anno completamente ridisegnati, anche in quelle scuole dove l'organico non subisce alcuna variazione. E gli alunni vengono così comunque a trovarsi ogni anno tanti insegnanti nuovi. Non c'è più il concetto di "corso", nel quale si sapeva quali sarebbero stati gli insegnanti per il biennio e poi per il triennio, e nel quale gli insegnanti sapevano quali classi avrebbero avuto negli anni successivi.
La Ministra non sa che insegnanti (non per forza precari) che si trovano nella stessa scuola da anni non vengono assegnati dai dirigenti necessariamente alle stessse classi dell'anno precedente: parlo anche per esperienza personale.
E che senso avrebbe bloccare il trasferimento, anche di una persona che da tanti anni si trova nella stessa scuola, dove ha garantito la continuità didattica anche per svariati bienni e trienni?
La Ministra non ha idea di quel che significa viaggiare per andare al lavoro anche a 100 km da casa, ogni giorno, soprattutto coi prezzi dei carburanti in perenne ascesa, e così dover rinunciare a una bella parte dei soldini del proprio stipendio. Anche in questo caso parlo per esperienza personale.
Le assegnazioni provvisorie e i trasferimenti concessi sono peraltro sempre troppo pochi rispetto al numero delle richieste. Evidentemente, un insegnante che lavora lontano da casa o in un ordine di scuola a lui meno congeniale cerca di "spostarsi" su un posto di lavoro più vicino o anche semplicemente più gradito! E una persona che si trova bene dov'è, difficilmente chiede di poter essere trasferita. Basterebbe semplicemente, per un anno, concedere tutti i trasferimenti possibili tra quelli che vengono chiesti. Insomma, accontentare più gente possibile; sono convinto che per diversi anni il numero delle richieste di mobilità si abbasserebbe notevolmente.
Inoltre - ed è una ironia amara - le assegnazioni provvisorie consentono, a gente che per strani meccanismi si trova ad essere titolare al Nord, di poter lavorare nel meridione, magari vicino alla propria famiglia: significa perciò togliere dalle cattedre del Nord alcuni dei "troppi" insegnanti meridionali che le occupano. Sarebbe quindi una facile "soluzione" dell'annosa questione di cui si discute da qualche settimana!
Spero che la Ministra desista dal mettere in atto anche questo ulteriore sciagurato proposito. Anche se in verità ne dubito: intanto perché probabilmente lei non sa cos'è davvero un'assegnazione provvisoria o un tasferimento (e come essi funzionano realmente), e poi anche - ahimé - perché tutte le schiocchezze che si era proposta di realizzare le sta mettendo in pratica una ad una, anche molto bruscamente, magari per decreto, senza passare dal dibattito parlamentare e senza interpellare in alcun modo le parti in causa.
Che dire... Speriamo bene!
Collega - 11-09-2008
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I trasferimenti dei docenti sono anche una forma di attenuazione del contenzioso latente e patente tra Docenti e Dirigente scolastico. Se si dovesse attuare questo blocco quinquennale sono sicuro che crescerebbero a dismisura i contenziosi legali nella scuola italiana, con dolorose conseguenze per tutti.
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cagliostro - 12-09-2008
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E gli studenti che in cique anni si ritovano con cinque docenti diversi? |
Roberto Cammarata - 12-09-2008
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Il problema non sono solo i cinque insegnanti (a volte anche più di cinque, se ci si mettono in mezzo maternità, distacchi, congedi e altra roba) in cinque anni diversi. Io sono nella stessa scuola da 8 anni, ma ho anche preso classi a cicli iniziati, all'ultimo anno, in un anno intermedio; in maniera, cioè, quasi casuale. I dirigenti spostano i docenti anche nella stessa scuola da una classe all'altra, da un anno all'altro, e non solo in base alle necessità di organico!
E poi, comunque, io che ho già fatto il mio bel quinquennio (anche settennio) nella mia bella scuola distante da casa, perché non dovrei aver la possibilità di chiedere trasferimento? Io che c'entro con la continuità didattica: io ho già preso un sacco di classi e le ho condotte alla fine del loro corso di studi, negli scorsi sette anni! |