E dai con le corbellerie!
Claudia Fanti - 28-08-2008
Ma che razza di Paese è questo in cui ci si diletta a parlare e scrivere di cose che non si conoscono!
Quando le mie colleghe e io leggiamo i quotidiani o ascoltiamo la Ministra Gelmini fare esternazioni, rimaniamo letteralmente a bocca aperta.

Intendiamoci, Lei la si può anche comprendere: inesperienza, assoluta lontananza dalle aule, il fatto che ignori gli ultimi 200 anni di pedagogia, incarico del ministero più rognoso..., ma giornalisti e opinionisti ci lasciano interdette...

La scuola per queste persone è un campo di battaglia nel quale ognuno può scorrazzare e piantare le sue croci o le sue bandiere vittoriose dicendo cose che non stanno né in cielo né in terra...

La questione che ci ha maggiormente colpite è quella relativa al pedagogismo del '68 che albergherebbe nelle aule da nord a sud...Lasciamo perdere il fatto che il '68 non è soltanto la data della "rivoluzione", bensì si inserisce in un periodo culturale e storico ricco di fermenti di ogni colore e tendenza, ma l'affermare che la nostra scuola e cioè i docenti (perché siamo noi con le famiglie e i bambini che facciamo la scuola, buona o cattiva la si consideri) insegnino male perché infarciti di '68, sembra veramente la più grande corbelleria che si possa sostenere.

Sarebbe come dire che Morin, De La Garanderie, Gordon, Gardner, Comoglio e tutto l'ambaradan che si studia nelle Università, nei Collegi, negli aggiornamenti, il quale si sfrutta per aggiustare il tiro delle metodologie, sia '68...
Che miope visione del mondo scolastico! Esso invece è grande e ormai multicolore!

E così si sposta l'attenzione dai temi scottanti della quotidianità scolastica e spicciola, carente di mezzi, docenti, edilizia, materiali...al problema dell'ideologia; ma di quale ideologia stiamo parlando?
Le mie colleghe e io ne vediamo una: quella che sta portando allo sfascio un' opera di generale costruzione che i docenti del nord, del sud e del centro hanno compiuto, nonostante l'assoluto abbandono di ministri dell'economia e dell'istruzione!

Per cui se di demerito e merito si deve ragionare, prima riflettiamo tutti insieme sul merito di chi ha la pretesa di pontificare senza conoscere. E non si venga a disquisire di OCSE o PISA, perché questo è un capitolo, quello delle indagini, che andrebbe ben studiato e riveduto, viste le abissali differenze dei tipi di scuola, di insegnamento/apprendimento, tra una nazione e l'altra! I risultati andrebbero usati senza demagogia, strumentalizzazione e nascondimento di parte della realtà.

Comunque sia, coi ragazzi e le ragazze, da settembre, ci saremo noi e certamente non brandiremo i voti come spade, le discipline come Vangelo, i Programmi come scalette da salire a fatica...prima penseremo alla testa e al cuore di chi avremo sui banchi, nelle palestre (quando ci sono), negli sgarruppati laboratori...e presteremo la carta igienica portata da casa a chi ce la chiederà.
Claudia Fanti (maestra elementare)

P.S. a una riunione del gruppo Balint (uno dei tanti aggiornamenti seguiti) di alcuni anni fa, ci venne consigliato dallo psicologo, nei casi di "rabbia" acuta nei confronti degli studenti bulli, di sospendere (per raffreddarle e scegliere strategie vincenti) qualsiasi azione o esternazione scomposta e di mettere invece per iscritto le nostre emozioni e le parolacce dell'anima, mentre e contestualmente avvenivano le situazioni di rischio. Ebbene, tale tecnica ci viene in aiuto soprattutto ora dinanzi alle violenze mediatiche che stiamo subendo, e devo dire che ci consente di trattenerci dal dire parolacce pubbliche e di conservare la salute mentale per sopravvivere e poi vivere nella realtà della nostra vita lavorativa.

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 P.Citran    - 31-08-2008
Non è che la ministra non sappia le cose della scuola (quantunque possa averne una visione fortemente discutibile
A me sembra che questa ministra abbia invece le idee terribilmente chiare: bisogna abolire tutto quello che nella scuola è successo dal Sessantotto in poi.


 Mario Secchi, insegnante di storia e filosofia nei licei    - 31-08-2008
Condivido lo stupore e la rabbia dell'autrice. Aggiungo solo un ulteriore stupore davanti all'incredibile capacità degli italiani di farsi del male. I tre pilastri di ogni nazione, istruzione, sanità, giustizia, hanno subito in questi mesi estivi attacchi incredibili. Stento a credere che la maggioranza degli italiani siano d'accordo. C'è un desiderio di estinguersi come cultura, democrazia, popolo, che difficilmente può essere contrastata col sereno ragionamento perchè esso chiede di trovare l'incontro con chi, pur ricoprendo importanti ruoli di governo, non conosce ciò di cui si occupa, risponde con slogan screditanti, sente il diritto di pontificare e dare lezioni a chi nella scuola vive da decenni. Insomma, povera scuola ma soprattutto poveri italiani e povera nazione.

 oliver    - 02-09-2008
Sono convinto che l'obiettivo è sradicare una cultura di tolleranza, di attenzione e di impegno a far scuola in modo diverso rispetto al ventennio dove veniva offerto poco e la scuola era una propagine della caserma.
All'opinione pubblica fatta solo di informazione televisiva subita l'importante è reintrodurre il 5 in condotta i voti per la valutazione, mostrare i muscoli. A pochi interessa sapere qual è l'offerta formativa. Un nonno mi ha detto che l'insiemistica che la nipote non comprende è una sciocchezza, spero che lei impari a saper fare due più due, questo è il livello degli italiani che hanno determinato questa situazione.