breve di cronaca
Scuola: Gelmini, corsi per gli insegnanti meridionali
Eco di Sicilia - 25-08-2008
Gli insegnanti del sud sono ignoranti. Sarebbero loro, secondo il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, la causa della decadenza della cultura italiana fra i banchi di scuola. Per questo il neo ministro ha pensato bene di istituire dei corsi di formazione proprio per gli insegnanti di Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata.
Ma il ministro si è mai chiesto come mai la maggior parte degli insegnanti delle scuole del nord provengono dal sud Italia? Forse perchè al sud la gente studia di più, si laurea presto e perchè al sud non trova un lavoro ed è costretta a spostarsi per guadagnarsi da vivere.
Quello della Gelmini, comunque, sembra proprio un attacco contro il sud nello stile che ha contraddistinto nel corso di questi anni la Lega. Non è possibile, infatti, che il nord sia "invaso" da insegnanti del sud. Sarebbe contro il federalismo tanto agognato dalla Lega. E allora che fare? La soluzione è stata subito trovata: dare la colpa dell'ignoranza dei nostri giovani agli insegnanti del sud e a spedirli a seguire corsi di formazione intensivi. Ma forse quei corsi li avrebbero dovuti fare proprio il ministro e i suoi collaboratori che quest'anno all'esame di maturità hanno commesso degli erroracci nell'assegnare le tracce per gli scritti. Ma i corsi di formazione non sono l'unica soluzione partorita dalla mente della Gelmini. Bisogna anche eliminare gli sprechi diminuendo il numero dei professori che sono troppi. Eliminare gli sprechi andrebbe pure bene, se solo si tagliassero anche gli sprechi che vengono fatti dagli stessi parlamentari per pagare viaggi, ristoranti, alberghi, chiamate ai cellulari, macchine blu, guardie del corpo e quant'altro. SI potrebbero anche ridurre le indennità ai parlamentari. Tutto questo, però, forse sarebbe chiedere troppo e allora il rimedio è "prendersela" con i poveri insegnanti che non solo devono fare i conti con i fenomeni del bullismo che imperano nelle scuole di tutta Italia, ma adesso rischiano di perdere il posto di lavoro e non riuscire più a mantenersi.
Forse non tutti sanno quello che sta accadere nel settore della scuola, ma è stato possibile grazie alle vacanze e alle olimpiadi che sono terminate proprio ieri pomeriggio, che hanno distratto l'informazione e anche l'opposizione, così da lasciare via libera al ministro per illustrare il suo piano di dismissioni ed alfabetizzazione degli insegnanti del sud, senza trovare ostacoli.

Dopo l'ultima trovata sulla scuola, però, viene da chiedersi se il ministro Gelmini abbia la più pallida idea di come lavorino i professori (di qualsiasi regione d'Italia), di quali risorse dispongano, dove sono costretti a tenere le lezioni (spesso in strutture fatiscenti), se sono a loro disposizione contributi e quant'altro. Le scuole, infatti, non sono bene amministrate e questo è il maggior danno per il mondo dell'istruzione italiana. I plessi scolastici sono insufficienti, non esistono quasi per nulla i laboratori e le palestre non funzionano a dovere. E questo non vuol certo dire che i professori siano degli incompetenti.
Certamente esistono anche i professori che non sono in grado o che non intendono svolgere al meglio il loro lavoro. Da qui ad affermare, però, che tutti gli insegnanti del sud siano incompetenti e poco diligenti, ci vuole coraggio e tanta faccia tosta. La scuola ha bisogno che venga riconosciuto il merito, che vengano premiati i ragazzi diligenti e studiosi e chi insegna conseguendo ottimi risoltati. Sono necessarie risorse per ristrutturare gli edifici, per rimodernare i piani di studi, per far sì che l'insegnamento sia più pragmatico. É questo quello che serve maggiormente per cambiare la scuola italiana, non i tagli dei posti di lavoro.

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 Ilaria Ricciotti    - 25-08-2008
Bugie o verità?

IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE CHIARISCE LE PAROLE DI CORTINA

Gelmini «Mai detto che insegnanti
del Sud abbassano la qualità»
«Il deficit è strutturale, non imputabile ai docenti». «La scuola al meridione è in crisi e bisogna agire»


ROMA - «Non ho mai detto che gli insegnanti del Sud abbassano la qualità della scuola italiana. Chi riporta il mio pensiero in questo modo è in grave malafede e vuole creare una polemica che chi conosce il mio pensiero sa che non ha fondamento». Lo ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini in risposta alle polemiche sollevate dopo le sue parole pronunciate a Cortina d'Ampezzo durante un incontro pubblico. «Ho sempre ritenuto - aggiunge il Ministro - che esistono bravi professori sia al Nord che al Sud, ma il Sud ha oggi un deficit strutturale e di progettualità che non è certo imputabile al corpo docente. Ieri sera, in occasione di un incontro a Cortina d'Ampezzo, mi sono limitata a segnalare che la scuola nelle regioni meridionali è colpita da una grave crisi. Sfido chiunque a sostenere il contrario»

L'ESTERNAZIONE DI CORTINA - Sabato sera a Cortina D'Ampezzo il ministro aveva dichiarato durante un incontro pubblico: «La scuola è elemento unificante dello Stato e i programmi devono essere uguali per tutti, ma la scuola si deve aprire al contesto territoriale e alzare la propria qualità abbassata dalle scuole del sud». «Nel sud - aveva rilevato il ministro intervistato dal direttore del Gazzettino Roberto Papetti e dall'editorialista Ernesto Galli della Loggia - alcune scuole abbassano la qualità della scuola italiana. In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti». Sul passaggio degli insegnanti dal sud al nord Gelmini avava sottolineato anche che «l'esodo non è mai favorevole alla scuola sia esso dal sud al nord che viceversa. Non mi preoccupo della provenienza dell'insegnante ma della sua capacità».

COLMARE IL GAP STRUTTURALE - Nella sua smentita a chi l'ha accusta di «razzismo» il ministro ha tenuto a precisare che «Non si può far finta di nulla, non si può non porre il problema quando tutte le classifiche nazionali e internazionali (Ocse Pisa) segnalano questa grave arretratezza. L'impegno del Ministero è colmare il gap esistente tra scuole del Nord e scuole del Sud con più formazione e aiuti sia per i docenti che per gli studenti. L'Unione Europea - conclude Gelmini - mette a disposizione delle regioni del Sud dei fondi che io desidero investire nella scuola, destinandoli sia ai professori che agli studenti per elevare la qualità della didattica».


dal "Corriere della Sera"