Obiettivi? Si, ma del fucile di Brunetta-Tremonti-Gelmini.
Cosimo De Nitto - 09-08-2008
Opposizione istituzionale/non istituzionale

Spesso accade che quando si fa una critica al governo ci si senta rispondere che si è tenuto presente l'interesse generale e non di parte e chi critica è poco obiettivo ed è annebbiato dal fumus ideologico.
Non pretendo di suggerire, o peggio ancora affermare, come fare opposizione. L'opposizione è decisa da chi di dovere e le modalità in cui la fa ricadono sotto la responsabilità della stesse forze che siedono negli appositi banchi del Parlamento. Successivamente gli elettori potranno (speriamo sia sempre possibile) scegliere e premiare col voto come questa è stata svolta.
Poi c'è l'opposizione non istituzionale, quella dei cittadini e dei lavoratori, che vuole solo esprimere il disagio che le parole e le azioni di governo provocano nei vari settori della vita economica, culturale, sociale del paese.
Ovviamente sono pressoché infiniti i modi e le forme in cui tale disagio, tali critiche sono espressi. Se ne possono condividere i contenuti e non le forme, oppure il contrario. Si possono condividere in tutto o in parte. Si possono confutare e respingere. Insomma si può esercitare la cittadinanza con il libero dibattito in clima democratico.
Certo nella discussione ci si appassiona e talvolta dalle narici escono fiamme, la mente viene annebbiata dallo spirito di parte, si perde di vista l'obiettività. Quando sto per sentirmi cattivo e perdere l'autostima una vocina dentro me suggerisce: scusa, perché sono poco obiettivo e di parte solo io che critico? E l'altra parte che decide, è obiettiva forse?


Sparare nel mucchio è poco istituzionale!

Fare una legge contro i "fannulloni" colpendo poi tutti, anche quelli che non sono fannulloni ma sono solo ammalati che, oltre il danno della malattia si beccano pure la beffa della decurtazione economica, è cosa obiettiva, o molto di parte? Come se, ad esempio, per ridurre il fenomeno delle cosiddette morti del sabato sera si decretasse il coprifuoco. Alla fine succederà che i veri fannulloni troveranno le vie per aggirare la legge e se la caveranno, e dentro la morsa della penalizzazione resteranno i veri ammalati.
In questo modo matura la convinzione che tutti i dipendenti pubblici vengano penalizzati per una "parte", oppure che tutti siano considerati "fannulloni" (follia istituzionale!).
Il problema, a mio avviso, si pone così: nessuno può negare che ci siano persone che approfittano dell'istituto che garantisce il diritto costituzionale alla salute e soprattutto delle leggi e disposizioni che lo regolano, ma da qui alla messa in discussione dello stesso diritto, o comunque al suo forte ridimensionamento, ne corre di strada.


Chi paga?

Inoltre questo problema non è enfatizzabile a tal punto da ritenerlo così prioritario e fondamentale per la risoluzione dell'inefficienza della pubblica amministrazione. Ben altre e strutturali appaiono le priorità per il Paese e per il pubblico impiego, soprattutto se si ha il legittimo sospetto che il tutto sia per fare cassa, o tesoretto come si dice oggi, con cui accontentare "parti" ben note a coloro che delle crisi economiche hanno sempre pagato il prezzo più caro, e ingiusto.
E poi, dulcis in fundo, le norme brunettiane non sono più derogabili dai contratti.
Quando in un Paese si cominciano a fare decreti che sottraggono al negoziato sindacale materia che riguarda salute, lavoro, soldi dei lavoratori, ahi, ahi, ahi! E' il massimo dell'obiettività.
Nello specifico del comparto scuola le cose sono ancor più gravi.
"...si tenga presente che la media dei giorni di assenza per malattia nel comparto scuola è molto bassa: circa 8 giorni all'anno medi per dipendente; si deve tenere presente che a far impennare notevolmente tale media contribuiscono le ormai numerose assenze per gravissime malattie che durano tutto l'anno (tumori ecc.; bisogna ricordare che gli insegnanti sono statisticamente i lavoratori più soggetti ad ammalarsi di tumore).
Se si depurasse il valore medio di 8 giorni all'anno da tali assenze annuali dovute a lunghe malattie, ci si accorgerebbe che le assenze per malattia dei docenti in servizio sono quasi nulle" (Unicobas).


Quali sono gli interessi generali?

Allora, visto che l'obiettività (ammesso che esista) consiste nel tener presenti gli interessi più generali possibili porrò così la questione: occorre prioritariamente sviluppare una politica di investimenti sul comparto scuola, ricerca, università. Investimenti selettivi, "chirurgici" mi verrebbe da dire. In questo contesto affinerei norme e disposizioni tese a razionalizzare le risorse come condizione per elevare l'efficienza, la qualità, a incentivare comportamenti virtuosi che mettano i lavoratori in condizione di sentirsi parte importante di questo progetto; scoraggerei, infine, comportamenti di deresponsabilizzazione e slealtà etica e professionale verso lo Stato e la collettività.
Gli investimenti sulla e per la scuola sono assolutamente prioritari. Se un governo (questo o altri) non li farà, non basteranno le campagne moralistiche e il dagli all'untore contro i "fannulloni", che poi stranamente sono solo i pubblici dipendenti e gli insegnanti tra questi, a dargli credibilità.
Non importa se poi a chi critica sarà rimproverata la partigianeria.
Chi più in alto non deve fare uso di arroganza: ricordiamocelo sempre. In questo consiste principalmente la sua "obiettività".

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Carla A.    - 11-08-2008
carissimo
tuto ok!
Ma la questione è un'altra ... La lotta ai fannulloni, i grembiulini , il 7 in condotta per scoraggiare i bulli ecc... non sono altro che " fumo negli occhi" perchè non si veda ciò che è stato progettato da tempo e ora, ad una velocità incredibile, si sta concretizzando: privatizzare la scuola (la sanità, le ferrovie ecc...) !
In modo che gli utili vadano ai privati, e i debiti agli italiani tutti!
E non entro nel merito delle conseguenze DISASTROSE sull'educazione/istruzione delle nuove generazioni, sulla qualità della vita degli anziani ecc...
In Italia si è deciso di tagliare tutti i diritti nel nome del mercato! I governi "sedicenti" di centro sinistra ( che io - sic! - ho sempre contribuito a far eleggere) hanno fatto la loro parte in questa direzione!
Quello che mi "uccide" è che mentre tutto ciò sta accadendo D'Alema e Veltroni inaugurano televisioni (naturalmente ognuno la sua), Veltroni decide di non manifestare con Di Pietro, e, contestualmente, decide di raccogliere delle firme contro il governo senza parlarne con gli "amici" del PD, visto che molti di essi hanno deciso di non firmare! Ecc...
Per tirarmi un po' su, ma solo perchè così ho la conferma che anche altri vedono tutto ciò, leggo gli articoli di Furio Colombo, Umberto Eco , Giorgio Bocca ...
Spero che si mantengano in salute a lungo, perchè dopo di loro c'è il NULLA!
saluti a tutti
Carla

 ilaria ricciotti    - 12-08-2008
Anche se una parte dell'opposizione sta sonnecchiando o tessendo trame disomogenee, quale altra alternativa c'è? Qualcuno per favore me lo spieghi! Chi dovrebbe governare l'Italia, visto che la maggioranza degli italiani è affascinata dagli esponenti di questo governo e che dovunque ti giri la gente non fa altro che riconoscergli meriti? Esso decide e fa. E se anche al suo interno sono presenti dissapori , di fatto esso si ricompone come se nulla fosse accaduto e va avanti in nome del grande capoccione. Forse come ha detto qualcuno, a questo punto ci potrebbe salvare soltanto Pippo Baudo!
Nonostante tutto spero che in autunno molte categorie di persone dimostrino i loro dissensi nei confronti di un governo autoreferenziale ed a senso unico, altrimenti sarà la fine.