breve di cronaca
La lotta per la difesa del tempo pieno non si ferma
UNIcobas Scuola - 20-06-2008
RIUSCITA LA MANIFESTAZIONE SOTTO IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE PER LA SALVAGUARDIA DEL TEMPO PIENO


Il 17 Giugno almeno trecento fra genitori ed insegnati con il sindacato Unicobas Scuola hanno manifestato contro il massiccio attacco che l'attuale esecutivo sta portando avanti sul territorio romano nei confronti dell'istituto del Tempo Pieno scolastico.

Emblematica risulta, in questo panorama desolante, la situazione del 61° C.D. di Roma, dove a causa del taglio degli organici imposti dall'Ufficio Scolastico Provinciale per meri calcoli numerici ed aziendalistici imposti dal Ministero, non sarà concessa una classe prima richiesta a tempo pieno e saranno riconvertite in "modulo" altre due classi intermedie attualmente a tempo pieno (con un cambio d'orario dopo 4 anni che determina l'impossibilità per i genitori di far fronte alle esigenze scolastiche dei figli).

Una delegazione del sindacato e dei genitori del 61° Circolo Didattico di Roma è stata ricevuta per circa un'ora. Assicurazioni in merito alla continuità del tempo pieno sulle due classi intermedie che avrebbero subito il taglio sono state fornite dal direttore generale per gli ordinamenti Scolastici dottor Mario Petrini.

Il sindacato l'AltrascuolA Unicobas esprime la propria solidarietà a docenti, alunni e famiglie del 61° C.D. e sostiene la loro lotta affinché si riconosca di nuovo il Tempo Pieno come modello didattico, perché la Cultura e l'Istruzione non possono attendere.

Non è purtroppo, questo, un caso isolato: a Roma la situazione è particolarmente grave (servirebbero almeno 190 posti negati in organico). In Italia si prevede un taglio di 11.000 posti.

Operare tali tagli significa non tenere conto assolutamente dei gravissimi problemi organizzativi che si trovano ad affrontare decine di migliaia di genitori italiani, oltre a rappresentare una violenta forzatura statalista e dirigista che usurpa l'autonomia scolastica ed il diritto di scelta di ogni libero cittadino.

Operare tali tagli significa soprattutto voler negare valore ad un modello scolastico e pedagogico di qualità, che ha saputo affrontare in questi anni le sempre crescenti complessità socio-culturali (disagio, disabilità, integrazione di ragazze e ragazzi migranti) a cui la scuola pubblica è chiamata, per mandato costituzionale, a dare risposta. Ricordiamo infatti che la scuola Primaria italiana (come recentemente ricordato anche dal neo-ministro Gelmini) è a livelli d'eccellenza: tale livello è stato possibile anche grazie all'opzione del tempo pieno, consolidata sin dagli anni '70.


PER QUESTO, RILANCIAMO IN TUTTA LA PROVINCIA DI ROMA LA DIFESA DEL TEMPO PIENO.

MARTEDI' 1 LUGLIO MANIFESTAZIONE SOTTO LA DIREZIONE REGIONALE DELL'ISTRUZIONE DI ROMA

ORE 11.00 (VIA OSTIENSE)


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