Di fronte alle
dichiarazioni del ministro si ha, ad una prima lettura, la singolare sensazione che abbia fatto proprio quanto da anni la CUB Scuola sostiene e cioè che è necessario garantire retribuzioni europee agli insegnanti.
Prima, però, di inviarle come omaggio la tessera del sindacato di base e memori del noto motto
timeo Danaos et dona ferentes è opportuna una valutazione più fredda delle sue dichiarazioni.
Una tecnica retorica notoriamente efficace consiste nello spiazzare l'interlocutore. Ed in quest'arte Maria Grazia Gelmini è, con ogni evidenza, dotata di notevoli capacità.
Dopo una pioggia di luoghi comuni sui dipendenti pubblici fannulloni, il nostro ministro, sui è presentato al grande pubblico esibendo un fatto notorio ma, di norma sottaciuto. Gli insegnanti italiani hanno retribuzioni mediocri e seccamente inferiori rispetto alla media europea.
Logica vorrebbe che, visto che il contratto dei lavoratori della scuola è scaduto da più di cinque mesi e che quello precedente è stato firmato con quasi due anni di ritardo e con concessioni effettivamente mediocri dal punto di vista retributivo, che il ministro chiarisse come intende affrontare la situazione e con quali risorse.
E, a questo punto, qualche problema si pone, infatti:
- il taglio degli organici prosegue con l'effetto di ridurre l'organico di quasi 50.000 addetti con evidenti effetti di degrado del servizio
- le immissioni in ruolo di personale docente e non docente previste non sono state ancora definite e si prospetta una riduzione del contingente
- si punta ad accrescere i finanziamenti alle scuole private
- si propone di legare gli aumenti retributivi, futuri, a meccanismi di valutazione del personale che rischiano, ad esser buoni, di premiare una ristretta platea di fedeli fidati dei dirigenti scolastici.
In sintesi, è legittimo il sospetto che, dietro le profferte ministeriali ci attenda la solita pratica, questa si mediocre, di annunci mirabolanti e taglio delle risorse di una scuola pubblica sempre più subordinata al mercato.
Per la CUB Scuola
Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi
dal Messaggero - 12-06-2008
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Un sospetto non proprio peregrino a dare retta a certe dichiarazioni... Red
b>Gelmini: «Daremo stipendi migliori
riducendo professori e orario»
ROMA (11 giugno) - «Dobbiamo pensare a razionalizzare la rete scolastica e a ridurre l'orario, il più alto in Europa, come meccanismo di risparmio, elevando la qualità dell'insegnamento. Inoltre proseguiremo il piano di rientro del personale introdotto dal governo Prodi: non ha senso dividersi sull'istruzione»: lo ha detto il ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini. «Dobbiamo comprendere il valore del ruolo degli insegnanti e restituire loro dignità. E' una sfida - ha aggiunto - molto difficile, ci sono ristrettezze di bilancio molto forti, ma nelle loro mani c'è il futuro dei nostri figli. La soluzione è ridurre il numero degli insegnanti, ma pagarli decorosamente».
Quanto alla parità scolastica Mariastella Gelmini ha ribadito di voler difendere il diritto delle famiglie di poter scegliere l'istituto migliore per i propri figli. «Le risorse - ha detto - sono limitate e andranno distribuite equamente premiando gli istituti migliori, per favorire la concorrenza tra istituti e la trasparenza».
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