breve di cronaca
News riforma
Tuttoscuola - 04-08-2002
Una settimana incandescente per la scuola

I primi segnali di bagarre c'erano stati lunedi' 29 in
Parlamento, con la richiesta da parte della senatrice diessina Paganodi differire la ripresa dei lavori in commissione a un intervento del ministro Moratti in parlamento. In particolare e' stato ritenuto
"offensivo per la commissione" il riferimento, fatto dal ministro nella comunicazione al Cnpi, all'ordine del giorno di un paio di giorni prima con il quale
alcuni parlamentari richiedevano al Governo di avviare da subito la sperimentazione. Nella lettera a firma Moratti inviata il 26 luglio al Consiglio nazionale si chiariva infatti che il progetto sperimentale
nasceva anche "dall'ordine del giorno della settima commissione del Senato", lasciando intendere che fosse un'iniziativa approvata dalla commissione.
Anche il presidente azzurro della commissione Asciutti ha ritenuto che la formulazione della richiesta di parere fosse "oggettivamente errata". Il ministro Moratti ha subito corretto il tiro con una
seconda lettera al Cnpi per rettificare l'errore relativo all'ordine del giorno parlamentare. Un chiaro sintomo che l'intera operazione e' stata orchestrata in gran fretta e non senza contrasti all'interno della maggioranza e dello stesso Ministero.
Nel frattempo, nel mondo della scuola si levavano critiche all'operazione. Non tanto sul merito di sperimentare, quanto sui tempi (a distanza di un mese) e sui modi (con la discussione ancora in corso
in Parlamento e brandendo un ordine del giorno poi rinnegato dalla stessa maggioranza). Sindacati in allarme, Anci sul piede di guerra, molti esponenti della stessa maggioranza critici e indispettiti per il
tentativo surrettizio di far ottenere copertura parlamentare all'operazione. Fino ad arrivare allo stop del consiglio dei ministri di venerdi'. Un gran pasticcio.


Cosa succedera' a settembre?

Il mini test, concesso apparentemente per non screditare del tutto il ministro Moratti, e forse anche per valutare se e quali risparmi il nuovo modello puo' garantire (e' stato lo stesso sottosegretario Aprea
ad affermare in commissione istruzione che la sperimentazione si pone l'obiettivo di corrispondere ai dubbi emersi nel dibattito
sull'anticipo dell'eta' scolare, verificandone le ricadute, gli elementi di criticita', i costi) a questo punto passa in secondo piano.
Le centinaia di migliaia di famiglie e di operatori scolastici allarmati perche' potenzialmente coinvolti dal blitz di mezza estate, possono rilassarsi. La sperimentazione tocchera' un campione molto
limitato. L'attenzione invece ritorna prepotentemente sul dibattito parlamentare, che potrebbe anche prendere una piega diversa dal muro
contro muro in cui e' finito. Anche a seguito di possibili fatti nuovi.
Vediamo intanto cosa prevede l'agenda parlamentare.
Il 10 settembre riprenderanno i lavori in commissione, fermi all'articolo 3. E' atteso per quei giorni anche il parere del Cnpi sulla
sperimentazione, ammesso che non venga ritirata la richiesta del parere stesso. Per il 17 settembre e' prevista, dopo mesi, la partecipazione del ministro
Moratti ai lavori della commissione, mentre il 24 settembre, secondo la tabella di marcia della maggioranza, il testo del disegno di legge
delega potrebbe andare in aula al Senato.
Ce la faranno? Sono centinaia gli emendamenti ancora da esaminare, non sembra facile. Ma quello che ora e' cambiato e' il contesto di riferimento. Non c'e' piu' una fretta assillante, e si apre la strada
a qualche modifica sostanziale a un testo che il ministro Moratti inizialmente aveva cercato di proporre come "chiuso", prendere o lasciare.
Non c'e' dubbio che il reclamato approfondimento dei temi, fino ad oggi impedito da uno spirito di contrapposizione frontale tra maggioranza e opposizione, possa trovare, con la posizione del
ministro dell'istruzione indebolita sul piano dei rapporti di forza politica, nuove condizioni per un approccio bipartisan. Un clima di maggiore distensione e serenita', che veda una possibile
collaborazione tra maggioranza e opposizione, si addice del resto molto di piu' alla riforma della scuola in un paese democratico.
L'effetto potrebbe essere un forte restyling delle riforma Moratti (ma a quel punto verrebbe chiamata ancora cosi'?).
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