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Sibilla-Polis
Lupo della steppa - 23-04-2008
Dalla rubrica Bioetica Donne & Scienza di Flavia Cucco


Sola, perché la moltitudine sia la mia mente

Al buio, perché la mia vista sia la luce
Nascosta, perché la verità sia palese

Sospesa, perché l'equilibrio non sia compromesso

Nel fondo di questo antro, leggo le braci di un fuoco che si è consumato,
interrogo tizzoni che ardono di passioni vissute
e vedo coscienze lambite da pensieri negati,
destini segnati da irresponsabili scelte,
storie destinate a perdite e lutti senza rimedio.

Piccoli passi indistinti, per cammini ingannevoli, vi porteranno in quell'altrove che non vi appartiene.

E quando sarete là vi chiederete, e chiederete a me, come è stato possibile.

Vi dico, da ora, che l'oblio della tirannide vi avrà guidato in territori nemici. Che il vero nemico non è stato in voi conosciuto.

Nelle vostre menti, dimentiche della vita vissuta, le parole si sono confuse tra loro, quasi mescolate dal vento, come le foglie dei miei vaticini.

Saranno quelle parole a dire la fine della speranza per coloro che non ne hanno, e, quando ve ne accorgerete, non vi resterà che la colpa.


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