breve di cronaca
La scuola nei programmi elettorali
Tuttoscuola - 10-03-2008
Le proposte del PD

Di scuola il PD ha parlato all'interno del programma ufficiale presentato il 25 febbraio da Walter Veltroni ed Enrico Morando (fonte: partitodemocratico.it).

Le proposte di carattere generale sono contenute in due dei "10 pilastri" che costituiscono l'oggetto del punto 3 (su 6 complessivi).

I pilastri "scolastici" sono il numero 3 ("Una forte iniezione di concorrenza, innovazione e merito in tutti i settori della nostra società. Premiare i migliori è il primo principio di equità") e il numero 5 ("Un nuovo patto tra generazioni, imperniato sull'investimento in conoscenza, ricerca, innovazione tecnologica. L'educazione è il principale ascensore sociale). Concetto ripreso poi da Veltroni nella tappa umbra del suo viaggio elettorale nei seguenti termini: "La formazione da zero a cento anni: questa è la chiave di tutto, questa è la chiave di un Paese che vuole contrastare la precarietà, combattere la disoccupazione, come lo si fa in una società moderna".

Per la verità, più che di proposte si tratta di principi generali. Proposte operative si trovano invece al punto 4 ("12 azioni di governo"), paragrafo 6 (Stato sociale: più eguaglianza e più sostegno alla famiglia, per crescere meglio), lettera c, e riguardano gli asili nido, e altre nella sintesi in 12 punti dello stesso programma, esattamente al punto 7, intitolato "Cultura, scuola, università e ricerca: più autonomia, per l'equità e l'eccellenza", ma si tratta di rapidi cenni, in forma quasi di flashes: "Nella scuola investire sugli insegnanti premiandone la loro carriera professionale; più ore di matematica; 100 nuovi campus della scuola dell'obbligo pronti entro il 2010. Nell'università: meno sedi più specializzate e garantire a 1000 giovani ricercatori ad alto potenziale di lavorare liberi attorno alle loro idee".


Le proposte del PDL.

Nel programma in sette punti ("missioni") presentato dal PDL la tematica "scuola, università, ricerca e cultura" è inserita al punto 4 (I servizi agli italiani) insieme a Sanità e Ambiente. Nella scheda pubblicata sul sito di Forza Italia alla scuola sono dedicate 8 righe, un po' più che all'università (4 righe), alla ricerca (4 righe) e alla cultura (6 righe).

Per la scuola non siamo all'estrema sintesi delle "tre i" del 2001, ma anche in questo caso (e come per il PD) è chiara l'intenzione di rendere semplici e facilmente comunicabili le proposte. La prima delle quali è proprio "la ripresa delle 3 i" (inglese, impresa, informatica, in questo ordine) e non, come ci si sarebbe potuto aspettare, la ripresa della riforma Moratti. Un segno di disponibilità a ripartire dall'assetto ordinamentale attuale rafforzando, eventualmente, i "percorsi e progetti" previsti dalla Finanziaria 2007, o fondendoli con i percorsi triennali di istruzione e formazione già realizzati nel quadro delle riforma Moratti?

Il secondo punto è la "difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l'integrazione degli stranieri". Un obiettivo individuato probabilmente per venire incontro alle posizioni della Lega e di AN, ma che potrebbe essere condiviso anche dal PD di Veltroni.

Il terzo è l'attuazione "per la prima volta in Italia", del disposto dell'art. 34 della Costituzione in favore degli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi. Quell'accenno alla "prima volta in Italia" potrebbe significare una revisione sostanziale del diritto allo studio, che attualmente finisce per danneggiare i lavoratori dipendenti anche con redditi bassi.

Il quarto e ultimo punto è la "commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati". Non siamo molto lontani dal "premio alla carriera professionale" di cui parla il programma del PD...


Le proposte della Sinistra Arcobaleno

Anche la ex "sinistra radicale" (o massimalista), nella quale convergono Rifondazione Comunista, i Comunisti italiani, i Verdi e la Sinistra Democratica (l'ala degli ex DS che ha rifiutato di aderire al PD), ha elaborato un programma complessivo, articolato in 14 punti, che sul piano formale appare in sintonia con lo stile secco e assertivo di questa campagna elettorale.

Nel punto 12, quello che riguarda "Istruzione, formazione, università, ricerca", ricompaiono i temi tradizionali di questa componente dello schieramento uscito vincitore dalle elezioni del 2006, ma rivelatosi incapace di realizzare una sintesi tra le proprie anime: "Laicità della scuola pubblica, scuole private libere ma senza oneri per lo Stato. Generalizzare la scuola dell'infanzia, estendere il tempo pieno e prolungato, innalzare l'obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; valorizzare il ruolo dell'insegnante. Aumentare l'investimento pubblico in alta formazione e ricerca, per raggiungere la media dei paesi Ocse; rinnovare il sistema università e ricerca con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l'anno fino al 2013; estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio".

Da notare che non compare l'abrogazione della riforma Moratti, che era stata la principale richiesta della ex "sinistra radicale", soprattutto di quella legata ai movimenti e ai comitati di base (per il tempo pieno, per la difesa della Costituzione ecc.).



Le proposte dell'UDC-Rosa bianca

Anche in questo caso prevalgono le affermazioni di principio, tra le quali due appaiono rilevanti sul piano politico (le traiamo da un documento approvato al termine di una riunione nazionale promossa dall'UDC, svoltasi a Roma il 25 febbraio 2008).

La prima riguarda la "libertà di scelta educativa garantita ai genitori (che) nasce dal concetto di pluralismo delle istituzioni, secondo la regola della sussidiarietà, e prevede il riconoscimento della parità giuridica ed economica". Da notare che si parla esplicitamente di parità anche economica: un punto che potrebbe avvicinare questa formazione politica più al PDL che al PD.

La seconda affermazione concerne "la costituzione di un patto nazionale tra le forze politiche per il potenziamento della scuola e dell'università, in dimensione europea, (che) è l'opzione dirimente per risolvere i problemi che assillano i due sistemi".

Quanto alle "azioni", il documento dell'UDC esprime scetticismo nei confronti di ulteriori riforme, e ritiene piuttosto che siano "da cancellare propositi di azzeramento e di discontinuità con il passato, limitandosi ad apportare alcune rivisitazioni migliorative, perché di riforme la scuola e l'università possono anche morire".

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