breve di cronaca
Studentessa malata: il liceo fa lezione via web
L'Espresso on line - 06-03-2008
La ragazza dello scientifico non può andare a scuola ma internet e le telecamere l'aiutano a seguire i corsi e dialogare con i compagni

Marco Guidotto

Prima sperimentazione in provincia promossa dalla facoltà di scienze cognitive

ROVERETO. «Ciao, eccomi qua. Oggi ci sono anch'io». Da un anno non può frequentare la scuola, bloccata a casa da una gravissima malattia. Adesso, grazie alla web cam, può farlo quando vuole. Per «entrare» in classe e comunicare efficacemente con docente e compagni basta accendere un computer e posizionare le due telecamere collocate in classe e a casa: «E' stato stupendo», dice. Lei è una studentessa roveretana al 2º anno di liceo scientifico. La prima trentina a beneficiare della tele-lezione. Le applicazioni della semplice tecnologia sono diverse: «Prediligo le lezioni tradizionali - afferma la dirigente del liceo Rosmini Giovanna Sirotti -: il rapporto umano è fondamentale. Ma ammetto che, in casi del tutto particolari, la lezione a distanza può essere importante. Stiamo pensando di estendere l'applicazione della tele-lezione anche al contesto dei corsi di recupero pomeridiani. Per alcuni ragazzi infatti lo spostamento nel pomeriggio, in alcuni mesi dell'anno, può risultare difficoltoso».
Al liceo Rosmini dunque è partito per la prima volta in Provincia il progetto della lezione da casa. «Il progetto - tiene a specificare Sirotti - è stato proposto dalla facoltà di scienza cognitive, in particolare dalla professoressa e consigliere d'amministrazione dell'università Donata Loss. Noi non abbiamo fatto altro che raccoglierla». Donata Loss: «Quello di applicare la tecnologia ai sistemi di apprendimento, sostenendo chi, per diversi motivi, è impossibilitato a seguire percorsi "standard", è uno degli obiettivi della Facoltà. E' quello che abbiamo fatto, senza naturalmente far venir meno, nel processo d'apprendimento, il rapporto umano, grazie all'ausilio di due tirocinanti, che seguono passo passo la studentessa». Il principio ispiratore dell'iniziativa lo sottolinea Sirotti: «Il caso della nostra studentessa è del tutto particolare e delicato. Abbiamo pensato a come costruire non tanto e non solo un percorso di studio, ma anche e soprattutto contatto e comunicazione con la scuola e con le sue sollecitazioni intellettuali, di cui la ragazza ha bisogno, essendo peraltro estremamente intelligente». La prima tele-lezione nasce dunque da una nuova collaborazione tra liceo Rosmini e facoltà di Scienze cognitive. Il liceo Rosmini ha messo a disposizione computer e telecamere. La facoltà due tutor - Chiara e Nicole - che seguono la studentessa roveretana a casa, durante e dopo i collegamenti virtuali con la classe. Predisponendo per lei anche un piano di studio. La prima tele-lezione è stata organizzata in questi giorni, dalla professoressa di tedesco Gina Muscarà. Nel laboratorio linguistico c'erano anche il tecnico Giulio e la dirigente. Il collegamento web cam ha trasformato una comunicazione a distanza, diventata nel tempo inevitabilmente sempre più complessa, in un rapporto stretto e diretto, capace di stimolare classe e studentessa. Che ha potuto tornare a fare lezione come se fosse nella classe: seguendo la lezione, chiedendo chiarimenti al docente, scambiando impressioni e battute coi compagni: «Siamo all'inizio - spiega ancora la dirigente Sirotti -. Ad oggi utilizziamo la tecnologia durante le ore di laboratorio linguistico. Stiamo estendendo l'applicazione anche al laboratorio informatico». Ad oggi è ancora impossibile applicare la tecnologia a tutta la settimana scolastica: «Bisognerebbe cablare tutta la scuola. Ci stiamo pensando».

dal Trentino
(21 febbraio 2008)


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