breve di cronaca
Scuola & Finanziaria
Tuttoscuola - 26-11-2007
1. La "missione" dell'istruzione

Tra le novita' della Finanziaria 2008, nel testo approvato dal Senato, c'e' anche la classificazione dei suoi diversi contenuti tematici in "missioni". Come a voler sottolineare anche nella forma la valenza finalistica, l'imprescindibilita' degli obiettivi assegnati.
La missione n. 22 e' dedicata all'istruzione scolastica e contiene due soli articoli, uno ampio e dettagliato, intitolato "Rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola" e uno assai breve (6 righe), intitolato "Risorse per l'attivita' di supporto al settore della scuola", che destina una somma considerevole (33 milioni) all'Amministrazione centrale, da utilizzare in tre aree: servizi istituzionali e generali, promozione della cooperazione culturale in Europa e nel mondo, e attivita' di ricerca e innovazione "con particolare riferimento alla valutazione del sistema scolastico nazionale".
Ci saranno dunque consistenti risorse (ma bisognera' vedere come saranno ripartiti i 33 milioni nelle tre aree) anche per una approfondita valutazione del sistema di istruzione, condizione preliminare e condizionante del rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola, il vero obiettivo della missione n. 22.
Detto in estrema sintesi, il cuore della missione dell'istruzione scolastica, secondo la lettura e l'ottica del Ministero dell'Economia, e' focalizzato sulla riduzione dei costi e sul miglioramento della qualita' dei risultati. Attenzione, pero': quando parla di risultati la Finanziaria non fa riferimento alla qualita' dell'insegnamento o ai livelli di apprendimento degli allievi, ma sempre e soltanto alla ottimizzazione della spesa.

2. Le difficili economie di spesa

L'articolo 94 della Legge finanziaria 2008, attualmente in discussione alla camera dei Deputati e intitolato al rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola, esordisce con un comma che da' dell'efficienza e dell'efficacia una lettura in chiave esplicitamente economica, dove la "maggiore qualificazione dei servizi scolastici" viene ricondotta soprattutto alle "misure di carattere strutturale".
Gli interventi di cui si parla, a partire dall'anno scolastico 2008/2009, stabiliscono infatti quanto segue:
- per l'istruzione liceale, la subordinazione della attivazione delle classi prime dei corsi sperimentali passati ad ordinamento ai sensi del decreto ministeriale n. 234 del 2000 (attuativo dell'art. 8 del DPR 275, Regolamento dell'autonomia), alla "valutazione della congruenza dei quadri orari e dei piani di studio con i vigenti ordinamenti nazionali";
- la determinazione del numero delle classi prime di tutta l'istruzione secondaria di secondo grado "tenendo conto del numero complessivo degli alunni iscritti, indipendentemente dai diversi indirizzi, corsi di studio e sperimentazioni passate ad ordinamento", con l'eccezione degli istituti in cui sono presenti ordini o sezioni di diverso tipo;
- l'eventuale incremento del numero delle classi, da parte del dirigente scolastico interessato, solo previa autorizzazione del competente direttore generale regionale;
- la riconversione del personale gia' "riassorbito" dalla precedente Finanziaria (art. 1, comma 609), entro il termine dell'anno scolastico 2009/2010, "anche prescindendo dal possesso dello specifico titolo di studio richiesto per il reclutamento del personale, tramite corsi di specializzazione intensivi, compresi quelli di sostegno, cui e' obbligatorio partecipare".
Si tratta, come si vede, di misure (alcune di difficile attuazione) che offrono della "maggiore qualificazione dei servizi scolastici" soprattutto una chiave interpretativa: quella del contenimento o della riduzione di costi.


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