breve di cronaca
Emergenza pioggia
La Stampa - 17-07-2002
MARAINI. «Manca la trasparenza: quella dell'acqua che esce dai rubinetti, ma soprattutto quella della gestione e della pubblica amministrazione. Così, mafia e politica sono più libere di trasformare la siccità in speculazione». L'accusa è della scrittrice Dacia Maraini, 'siciliana' d'adozione per aver vissuto una decina di anni -i più importanti e formativi: dagli 8 ai 18 anni- a Bagheria, nella Conca d'Oro alle porte di Palermo e per aver ambientato in Sicilia le sue opere più famose: «La lunga vita di Marianna Ucrìa» e «Bagheria», appunto. «Il problema è atavico, la situazione è sempre stata pesante e la siccità è sempre esistita: ma ora, nell'Europa del Duemila, appare molto più grave il fatto che tanti siciliani siano costretti a vivere con l'acqua razionata, quando non manca del tutto -protesta la Maraini- Da giovane ne sentivo sempre parlare come di un problema dove si inserisce e agisce la mafia, con la gestione del commercio dell'acqua e con i pozzi alimentati dalle autobotti e dalle autocisterne. Non a caso -osserva la scrittrice- l'acqua è storicamente un problema che attanaglia Palermo e le zone della Sicilia occidentale e dell'entroterra, dove più forte è la presenza della mafia sul territorio, molto meno le province della Sicilia orientale. Se poi aggiungiamo il fatto che gli acquedotti perdono la metà della portata d'acqua e che i lavori delle dighe non sempre si finiscono... A questo punto -suggerisce- serve un intervento finanziario straordinario, magari rinunciando ai soldi per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina».

ALEMANNO. Secondo Giovanni Alemanno, il ministro delle risorse agricole, «l'unica strada è quella dello stato di calamità. Per quest'estate non possiamo fare nient'altro».«Non è vero che non ci siamo mossi -assicura Alemanno- per la prima volta abbiamo varato un piano di opere per evitare nuove emergenze idriche. Per realizzare le opere ci vuole tempo, molto tempo. Per questo dico per quest'estate, dal punto di vista delle strutture, non si può fare niente». Riguardo ai finanziamenti per contrastare la siccità, il ministro delle Risorse agricole assicura che lo strumento ci sarebbe. «Il decreto Omnibus prevede dei fondi dell'agricoltura. Ma il budget è insufficiente per fare fronte a una crisi del genere, anche per problemi legati alle possibilità finanziarie delle Regioni. Per questo -annuncia Alemanno- chiederò di mettere sul piatto subito 500 milioni di euro da destinare agli interventi di emergenza».

LA LOGGIA. Il ministro degli Affari Regionali, Enrico La Loggia, concorda con Dacia Maraini nel sostenere che una delle principali cause della siccità nel Sud è la «criminalità organizzata». Lo ha detto a margine del forum di Unioncamere che si chiude oggi a Stresa. «Lo stato - ha spiegato - potrà fare tanto, soprattutto per quanto riguarda il segnale delle propria presenza. A mio parere la criminalità organizzata non è estranea a questi problemi». per quanto riguarda l'eventualità di provvedimenti immediati per risolvere l'emergenza idrica, La Loggia ha detto che «qualcosa ancora di più rispetto a quello che si è fatto bisognerà ancora farlo».

BONATESTA. Il 'Progetto Pioggia': è questa la soluzione al problema siccità secondo il capogruppo di An in commissione agricoltura al Senato Michele Bonatesta. «Il sistema per contribuire concretamente ed efficacemente a risolvere la crisi idrica che, come universalmente riconosciuto, trae origine soprattutto dalle variazioni climatiche che hanno interessato e presumibilmente continueranno ad interessare l'Italia e specialmente il Mezzogiorno, esiste -spiega Bonatesta- Basterebbe che il governo si avvalesse delle esperienze e dei risultati ottenuti dalla Tecnagro con il suo 'Progetto Pioggia', portando così a conclusione una iniziativa meritoria e indispensabile per l'agricoltura meridionale». Secondo Bonatesta, che ha presentato in merito un'interrogazione ai ministri dell'Ambiente Altero Matteoli, delle Politiche agricole Gianni Alemanno e delle Infrastrutture Pietro Lunardi, »è il caso che il governo metta a frutto le esperienze in materia di stimolazione artificiale della pioggia dovute alla Tecnagro, l'associazione per le innovazioni tecnologiche, l'agricoltura e l'ambiente, con il suo 'Progetto Pioggia' quasi ventennale. Si tratta -informa Bonatesta- di un progetto volto a trasferire le tecnologie israeliane di stimolazione della pioggia nel territorio italiano, adattandole e mettendole a punto in relazione alle situazioni del Paese, mediante centri fissi e mobili per la stimolazione della pioggia con aerei attrezzati e tecnici capaci».

FINI. Il vicepremier Gianfranco Fini è d'accordo con la linea di Alemanno che, «giustamente» ha chiesto «che sia il governo a farsi carico dell'emergenza». «Nei prossimi giorni -ha preannunciato il vicepresidente del Consiglio- ci sarà un piano organico di intervento del governo per fronteggiare l'emergenza. Per quanto riguarda, invece, la soluzione strutturale è evidente che occorrerà un tempo più ampio rispetto all'arco dell'estate. L'importante è partire subito con un piano per affrontare la soluzione e lo stiamo affrontando».

RONCONI. Maurizio Ronconi, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, chiede una commissione di inchiesta parlamentare per «approfondire i motivi dei ritardi e delle incompletezze delle infrastrutture e delle opere idrauliche che, se a regime oggi, avrebbe evitato la catastrofe all'agricoltura e a tante altre attività produttive che sta causando la siccità». Infatti è necessario «far luce sulle inadempienze e sui ritardi anche per aver ragione di anni di governi nazionali di sinistra che nulla hanno fatto per accelerare lavori che in alcuni casi si protraggono da decenni. La Commissione Agricoltura del Senato sta per parte sua concludendo un'inchiesta dalla quale ormai emergono chiaramente responsabilità, inadempienze non solo rispetto al completamento delle opere idrauliche ma anche sulla gestione inutilmente burocratica delle stesse».

CUFFARO. Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, nella sua veste di commissario delegato per l'emergenza idrica, ha convocato un vertice per lunedì mattina per fare il punto sugli interventi da effettuare in favore dell'agricoltura. Al tavolo tecnico parteciperanno i rappresentanti di categoria di Confagricoltura, Cia, Coldiretti ed Associazione regionale allevatori. Un comunicato della Regione afferma che «il vertice, che per volontà del commissario delegato sarà ripetuto con cadenza settimanale, servirà pure per ascoltare le esigenze di approvvigionamento idrico del settore agricolo, flagellato dalla siccità».

LUMIA. «L'emergenza siccità in Sicilia non diventi l'ennesima occasione per la mafia di arricchirsi». Il monito arriva dal capogruppo Ds in commissione antimafia Giuseppe Lumia, critico anche con la Cdl: «Un pronunciamento così autorevole come quello del presidente della Repubblica Ciampi non può essere fatto cadere nel vuoto. E minimizzare come fa il centrodestra è un atto di irresponsabilità gravissimo», accusa. Lumia, per il quale «si sono persi mesi preziosi e non si sono posti in essere gli atti necessari per evitare che l'emergenza si aggravasse». Lumia indica una serie d'interventi, «per correre concretamente ai ripari: l'acqua che c'è deve essere distribuita con piena trasparenza, vanno duramente colpite le vergognose speculazioni sulla sete dei siciliani, vanno requisiti immediatamente tutti i pozzi privati, protezione civile ed esercito vanno impegnati subito». E avverte: «Le opere pubbliche, infatti, sono necessarie ma devono essere realizzate sbarrando il cammino a Cosa nostra attraverso una legislazione sugli appalti severa ed efficace. Ormai la questione è di estrema gravità. Chi non è in grado di affrontarla, come non è stato finora, si metta da parte ed eviti di trascinare nel disastro l'economia di una intera regione».

Per un ulteriore approfondimento sul problema della desertificazione: www.desertification.it



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