breve di cronaca
Concluso dopo 57giorni lo sciopero della fame COBAS per i diritti sindacali
Cobas Scuola Cagliari - 16-06-2007
Si è concluso al 57°giorno, dopo l'incontro con la Commissione Lavoro della Camera
, lo sciopero della fame davanti alla sede dell'Unione per denunciare il regime monopolistico di Cgil-Cisl-Uil sui diritti sindacali e per reclamare per i COBAS e per tutti i lavoratori/trici i diritti "minimi" di libera assemblea in orario di lavoro e di libera iscrizione nel privato e tra i pensionati mediante trattenuta in busta-paga. Lo sciopero è stato sostenuto da cinque militanti COBAS che hanno messo seriamente a repentaglio la propria salute, Nicola Giua, Mauro Cannatà, Mimmo Teramo, Maurilio Emanuele e Nanni Alliata.
Nicola Giua, già indebolito dal digiuno, ha subito anche violenze quando, nel corso della protesta COBAS davanti a Palazzo Chigi per ricordare a Prodi gli impegni assunti nell'incontro a P. SS. Apostoli, si è incatenato con Nanni Alliata alle finestre del palazzo.
Durante lo sciopero decine di migliaia di cittadini hanno firmato in sostegno alle nostre rivendicazioni: e tra essi una ottantina di parlamentari e un migliaio di esponenti politici, istituzionali, sindacali. Tre partiti governativi (PRC, PdCI, Verdi) si sono espressi a favore delle nostre rivendicazioni, impegnandosi a sostenerle all'interno del governo e in Parlamento.
Ma l'elemento che ci ha convinto a sospendere lo sciopero è stato l'incontro con la Commissione Lavoro della Camera. Sia gli esponenti del governo che hanno preso la parola (il presidente della Commissione Gianni Pagliarini del PdCI e Augusto Rocchi del PRC) sia quelli dell'opposizione (Rosso e Baldelli di Forza Italia) hanno convenuto sulla legittimità delle nostre richieste e sulla necessità che, in attesa di una democratica legge sulla rappresentanza da tutti auspicata, vengano restituiti a tutti i sindacati i diritti "minimi" di agibilità, in primis il diritto di assemblea in orario di lavoro.
Alla luce di questi risultati e impegni da parte delle forze politiche, interrompiamo la lotta in corso e diamo tempo ad esse perché, durante l'estate, facciano seguire alle parole i fatti. Mentre ringraziamo ancora una volta i nostri militanti che si sono sottoposti ad una prova così estenuante, segnaliamo che se le forze politico-istituzionali non daranno seguito agli impegni presi, la lotta ripartirà a settembre in forme nuove ma ancora più decise e intransigenti.

Roma, 14 giugno 2007 Piero Bernocchi Confederazione COBAS

Speciale sciopero fame COBAS giugno 2007

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 Laura Tussi    - 18-06-2007
Quali sono i diritti che è assolutamente necessario riconoscere alle persone? Non posso qui certamente rispondere a tale domanda, ma posso soltanto cercare d'indicare alcune condizioni da rispettare per arrivare ad una risposta corretta. Dico subito che la condizione vetero-liberale, per cui il diritto fondamentale è quello di non essere danneggiati in qualche modo dall'azione altrui o ingiustificatamente limitati nell'esercizio della propria libertà di scelta, è necessaria, ma non è sufficiente. E non lo è non solo e non tanto perché esclude drasticamente dai diritti minimi le libertà positive e alcuni beni elementari che devono essere assicurati ad ogni essere umano, come il diritto al cibo, al vestiario, all'abitazione, che vengono chiamati subsistence rights, ma soprattutto perché di per sé non dà conto di una caratteristica che i diritti debbono avere (anche) quando sono veramente "minimi", cioè la loro inalienabilità.