Aumentano gli alunni, aumenta il tempo pieno, diminuiscono i docenti. Un assurdo, secondo le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e Snals, che, per il funzionamento delle scuole, rivendicano 60 posti in più nelle materne, 110 alle elementari, 45 alle medie, 56 alle superiori e 500 di sostegno. Senza questi "correttivi", il rischio - avvertono i sindacati - è quello di ritrovarsi con classi "fuorilegge" da 29 alunni alle elementari, di dover sopprimere l'insegnamento della lingua nel primo ciclo delle elementari, di veder saltare i progetti alle medie e alle superiori. Così, i sindacati, il 26 giugno hanno incontrato ancora una volta il direttore generale Bruno Forte, reduce da un incontro con il ministro, forti del fatto che «la Moratti si è impegnata ad autorizzare i direttori regionali a correggere almeno le situazioni più vistose». Invece, ancora fumata nera. «L'incontro è stato deludente. Forte ha detto di non poter accogliere nessuna rivendicazione per la scuola dell'infanzia. Le istruzioni del ministro lo escludono tassativamente. La ragione per noi è solo di ordine politico: si vuole che la domanda insoddisfatta si orienti verso il privato. Sono stati autorizzati 119 posti in più per il sostegno (ma i dirigenti ne chiedevano almeno 500 ndr). Per le altre situazioni il direttore ha dichiarato di non avere la possibilità di autorizzare posti, se non dietro esplicita direttiva ministeriale, ma si è impegnato a trasmettere le nostre rivendicazioni al ministro». Incontro aggiornato, quindi, in attesa di nuove da Roma. E così ora i sindacati bussano alla porta della Regione, chiedendo un incontro urgente al presidente Tondo «per illustrare la drammatica situazione della scuola friulana». Intanto, sul tema della "Giornata dell'identità regionale", Forte, chiamato in causa dalla Cgil (che boccia l'ipotesi "quadrupla" a favore di un'unica data per tutte le minoranze), concorda con il sindacato: «Ho proposto come data il 31 gennaio, la data in cui è entrata in vigore la legge che ha istituito la regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Meglio un'unica giornata».