Gli esami di Stato (la "vecchia" maturità) si avvicinano a passi da gigante. E con essi le relative dolenti note. Tutti ricordano che lo scorso anno il Ministro Fioroni, appena eletto, dovette intervenire d'urgenza per sanare la situazione che si trascinava incresciosa da un paio d'anni per cui molti commissari d'esame non erano ancora stati pagati.

Da quest'anno le commissioni sono ridiventate al 50% esterne, logico quindi che ci siano più spostamenti e quindi che necessitino più investimenti.

Considerato tutto questo, la legge 11 gennaio 2007 (Riforma degli esami di Stato), a fronte di una spesa stimata di almeno 160 milioni di euro, ha stanziato solamente 138 milioni di euro, accorpando tutti i capitoli di spesa precedentemente gestiti dagli uffici scolastici regionali.
Risultato: l'Amministrazione è costretta ad arrampicarsi sugli specchi per fare tornare i conti.

Le ipotesi che si profilano sono due:
1. ridurre i già magri compensi che non vengono aggiornati da quattro anni;
2. non pagare (almeno in parte) molti commissari.

Crediamo sia giunto il momento di rispondere per le rime a chi vuole costringerci a lavorare sottopagati se non addirittura non pagati.

Per questo motivo chiediamo a tutti i colleghi impegnati negli esami, commissari e presidenti, di aderire alla seguente iniziativa.

Il giorno 18 giugno, durante la riunione di insediamento delle commissioni, fate verbalizzare che, in caso di mancato pagamento prima del giorno di conclusione degli esami, la commissione non compilerà il "verbale d'esame della riunione relativa all'attribuzione del voto finale e della certificazione" e il "verbale della riunione destinata agli adempimenti conclusivi delle operazioni d'esame".

In questo modo non potranno essere chiusi gli esami; non saranno lesi i diritti degli studenti, per i quali lo svolgimento di tutte le prove avverrà in modo perfettamente regolare, e nello stesso tempo si metterà il ministero sotto pressione; sintetizzando: Niente soldi?...Niente voti!!!


Cobas scuola Padova
10 giugno 2007