Samuele - 22-05-2007 |
Io sono d'accordo con questo tuo commento. Ti invito a leggere questo articolo e ti chiedo se non sia assurdo che delle persone arrivino allo sciopero della fame per chiedere la restituzione del diritto di parola nei luoghi di lavoro. "I SENZA VERGOGNA: CGIL Roma e Direttore Scolastico Regionale Lazio contro le Assemblee ai COBAS. 35°giorno sciopero fame COBAS In P.zza SS. Apostoli a Roma continua (35° giorno) lo SCIOPERO della FAME per i Diritti Sindacali e la Democrazia sotto la sede dell'Unione. Ciononostante i SENZA VERGOGNA sindacali e ministeriali continuano ad inviare DIKTAT minacciosi ai (pochi peraltro) Dirigenti Scolastici che democraticamente ancora accolgono le nostre richieste di Assemblea Sindacale in orario di servizio. Allego, a tale riguardo, la nota del 17 maggio 2007 dell'ineffabile Direttore Scolastico Regionale del Lazio Bruno Pagnani il quale (previa segnalazione di chissachì) ricorda a tutti i DS ed ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali (ai quali chiede di vigilare affinchè vengano "evitati gli episodi segnalati" - così chiama le assemblee COBAS - "episodi") qual è la "normativa" sul diritto di assemblea in orario di servizio. COMPLIMENTI!!! Il 7 maggio 2007 il Dirigente Scolastico dell'I.I.S.S. "Via della Primavera" di Roma con una nota avente ad oggetto "Assemblea sindacale COBAS del 09-05-2007" ha comunicato a tutto il personale di aver ricevuto una comunicazione del Segretario dell'FLC-CGIL di Roma EST con la quale gli si intima di non "concedere" assemblee ai Cobas perchè sarebbero illegittime. Il DS risponde (al cosiddetto sindacalista) con validi argomenti sostanziali, citando Voltaire, un articolo del Manifesto del 4 maggio e concludendo che manterrà l'autorizzazione per l'Assemblea e comunicando ai docenti ed agli ATA che comunque avrebbe loro consentito di partecipare alla stessa con la richiesta di permessi brevi. Allego la nota del DS. La CGIL continua a non vergognarsi? Il democratico segretario Panini continua a sostenere di non sapere niente delle lettere di minacce ai DS e delle delazioni ai Direttori Scolastici Regionali da parte dei suoi dirigenti sindacali locali (che ormai sono centinaia)? Certo i SINDACATI GOVERNATIVI non possono permettersi, come già scritto per l'ultimo recente diktat di Palermo della Trimurti Confederale, che le voci fuori dal coro contro il vergognoso "balletto" sul contratto (e la sostanza invereconda dello stesso) e contro la distruzione della scuola pubblica non possono parlare ed informare i lavoratori e le lavoratrici della scuola. E poi il GOVERNO AMICO.... Saluti a tutt* Nicola Giua - Esecutivo Nazionale COBAS Scuola dal Camper in SS. Apostoli Roma - al 19° giorno di sciopero della fame |
bruna - 28-05-2007 |
Io ho dato la disdetta della tessera sindacale, dopo 35 anni, già da un anno perchè questi sindacati non ci rappresentano più da un bel pezzo. Fanno politica, non lavoro sindacale. Dopo aver accettato per anni aumenti che non coprono l'inflazione, approvato tagli e norme che hanno ridotto il nostro lavoro a impiegatizio di basso livello, umiliato la categoria con promesse e falsità, stanno accettando anche di spostare i rinnovi contrattuali ogni tre anni anzichè due. Due anni peraltro mai rispettati. E noi dovremmo continuare a sostenerli con le nostre tessere? No, mi spiace. Quando torneranno a fare sindacato, mi iscriverò di nuovo. E se nel frattempo mi servirà qualche consulenza, la pagherò a parte. Costa sempre meno che pagare inutilmente una quota (peraltro niente affatto economica) ogni mese inutilmente. Il mio appoggio incondizionato non lo dò più. Voglio risultati. |
Nicola - 29-05-2007 |
Dai, non te la prendere troppo: è vero che i sindacati confederali, CGIL in testa, non portano a casa il contratto né fanno sciopero, né parlano di riforma della scuola e altre pinzillacchere del genere... Non sono questi i veri problemi della scuola. Sono altre le cose importanti: è ripartita finalmente la vera battaglia che risolverà tutti le questioni in sospeso: quella contro la valutazione dell'insegnamento della religione o delle attività alternative (dove i docenti riescono a farla valere). Per questa nobile battaglia si è ricorsi al Tar del Lazio, che, a meno di un mese dagli esami di stato, e a pochi giorni dagli scrutini, ha sospeso l'ordinanza ministeriale, riuscendo finalmente a creare chiarezza per quegli studenti che ancora oggi non sanno come gli verranno attribuiti i crediti. Questa sì che è una nobile battaglia! E se poi non si fa il contratto via, che stiamo a preoccuparci di simili quisquiglie... ciao a tutti |
isa cuoghi - 30-05-2007 |
Caro Francesco, avrai notato anche tu che nell'elenco della revoca della tessera sindacale stanno arrivando dichiarazioni a sostegno della politica sindacale. Siccome qua, in questo sito, tutti possiamo scrivere la nostra idea, perchè non discutere su un thread in cui poterci confrontare, anzichè su una petizione in cui dovrebbero confluire solo le richieste di sospensione della tessera ? Se no, perchè non indire una petizione a favore del sindacato ? Ma a quel punto chiederei di verificare le firme.. e per correttezza, ovviamente, lo chiederei ad entrambe le petizioni. |
Francesco Mele - 31-05-2007 |
Sì è vero Isa, qualcuno che non sa come funziona una petizione pensa di poterla firmare non essendo d'accordo col suo contenuto. E' una contraddizione in termini, ma pare che sia difficile da comprendere e viene il sospetto che possa essere intesso come un modo per boicottare l'iniziativa. Ora provo a dirlo in parole semplici. Una petizione si firma se si è d'accordo, se no non si firma. Se si vuole criticare l'iniziativa oggetto della petizione si possono usare tutti gli strumenti che si hanno a disposizione, e la rete ne offre a volontà, anche perchè questo consente il confronto democratico delle opinioni, cosa che non può essere fatta nello spazio dedicato alle firme della petizione. Ragione per cui se si vuole aprire un thread su FRG su questo tema, ben venga, e ognuno potrà esprimere liberamente il suo pensiero . Io da parte mia cancellerò dal sito della petizione tutte le firme che non siano concordi con l'iniziativa, anche perchè quando sarà tutto finito, quel testo e le firme di chi ci si sarà riconosciuto verranno recapitate ai destinatari. Le firme che sto cancellando però non sono solo di "contestatori" e sto tenendo memoria di tutti. Si tratta infatti per la 12 e la 24 di doppioni del nome sottostante, per la 29 dell'unico contestatore dichiarato che la prima volta ha addirittura firmato Iscritto Convinto motivando la sua contrarietà all'iniziativa e dopo essere stato cancellato ha rifirmato (al n° 32) col nome di Manlio Umberto Lessa, appellandosi ad un malinteso senso di democrazia e pretendendo di rimanere in lista. Tra l'altro non ha neanche lasciato il suo indirizzo email che mi avrebbe consentito di interloquire ed esprimergli le motivazioni della scelta di cancellare la sua firma. Lan° 33 è di Marco Lenti che si dice d'accordo con l'accordo appena firmato (beato lui!) e la 34 di Mario Leone che si chiede come mai in una petizione non si lasciano le firme di chi non è d'accordo. Anche questi due firmatari non lasciano il loro indirizzo email e fanno domande a cui in quel contesto non potranno mai avere risposta. Spero che ora Mario Leone sia soddisfatto dalla risposta che ha ricevuto in questo commento. Ma devo pensare che forse non era molto esperto di petizioni. Non c'è problema, figuriamoci. Devo dire che ti ringrazio per avermi dato l'occasione di spiegare tutto questo e per far sapere che da qui in avanti la firma alla petizione sarà sottoposta all'approvazione del promotore e verranno accettate solo quelle favorevoli come si fa da che mondo è mondo. Lo spazio per il dissenso è immenso, smisurato e profondamente democratico, si chiama WEB. Ciao Isa Francesco |