Pierino chiederà
Giuseppe Aragno - 18-04-2007
Sembra ieri che ho chiuso, ma sono due o tre anni. Ero intorno ai 1600 mensili dopo quasi 37 anni di servizio e ora, tra la cura Schioppa, la costosissima spazzatura regionale e un anticipo d'addizionale comunale, la pensione di 1501 euro s'è messa a fare il gambero ed è tornata indietro, così che, ad ascoltare statistiche e tasche, scivolo fatalmente verso una dignitosa indigenza e mi tocca moderare le aspettative di vita per non dovermi improvvisare clochard.
Pierino chiederà - uno lo trovi sempre - perché ho lasciato prima dei fatidici quaranta o, meglio ancora, perché, tra gradini e gradoni, non ho aspettato una vecchiaia da professore in attesa dello stipendio europeo che prima o dopo verrà - basta crederci - e il momento felice in cui la scuola-azienda mi avrebbe apprezzato per quello che valgo, se valgo: sulla soglia del ritorno al mistero, avrei potuto navigare nell'oro. E già mi vedo, ultranovantenne, sprofondare nell'oro come un Mida novello.
Perché, caro Pierino?
E' difficile a dirsi. Ognuno è un mondo, credimi, ognuno ha il suo prezzo, ognuno la sua soglia di disprezzo per se stesso e per gli altri, ognuno la sua via con la sua croce. Io lo so, mi conosco, mi sarei vergognato come un ladro a spiegare che ormai facciamo pena e che i punti sono due: o Craxi fu giudicato equamente - e allora non si capisce perché chi ci governa lo innalza alla gloria degli altari - o invece no, fu santo, e allora non si capisce perché quelli che ci governano lo lapidarono e oggi non si trovi nessuno che restituisca loro meritate sassate. In ogni modo, nell'uno come nell'altro caso, diavolo o santo, che vergogna Pierino! Ne esce male comunque quella legalità che non avrei saputo più come insegnare.
Lo so, mi conosco. Tra Lozano e Giuliana Sgrena, io sarei stato per la giornalista e non avrei saputo spiegare agli studenti l'infinita pochezza di chi al marine ha regalato Vicenza. Non l'avrei saputo dire e non mi sarebbe passato per la testa di suggerire rimedi. Sì, lo so, c'è Machiavelli che a volte torna buono, ma chi l'avrebbe trovato il modo di fare il realista? D'accordo - avrei dovuto dire - il Cermis, Calipari, Abu Gharib, Guantanamo, il povero Omar rapito a Milano e, prima e dopo di Sacco e Vanzetti, non si sa quanti condannati a morte. Tutto vero. Ma ricordatevi bene del Principe e della ragion di Stato e tenetelo a mente: questi qui ci sono amici e alleati, questi hanno tanta di quella democrazia che sono in grado di esportarla, questi hanno il verde profumo del dollaro e del business e, insomma, qui la legalità non vale un soldo bucato; ragazzi, la scuola è una bella cosa, ma è teoria e la vita alla fine ve lo insegnerà: non è vero che la legge è proprio uguale per tutti ed ogni regola ha le debite eccezioni.
Non l'avrei saputa dire questa cosa, l'avrei raccontata malissimo, sarei morto di vergogna e, alla fine, sui "tesoretti" di Prodi ci avrei sputato. L'avrei detto: ci hanno fregato. Vi stanno imbrogliando. L'avrei detto chiaro chiaro: se tutto vi andrà bene, manterranno la "Biagi"; se avrete buona sorte, scamperete a questa storia delle "morti bianche" e, se vi andrà male, ci penserà Prodi a consolarvi per l'eternità: diventerete martiri e, suvvia, esultate! Il martirio è di Cristo e, senza offesa, dei poveri cristi. Preparatevi perciò, imparate e studiate: i vostri padri antichi furono umani e vollero sottrarvi alla ferocia cieca della guerra. Che volete vi dica? Ce l'ha detto senza arrossire Marco Verzaschi, nipotino malriuscito e sottosegretario alla Difesa che fa guerra agli indifesi: il nostro governo ormai se n'è scordato del dettato dei nonni: scordato, alla maniera latina, messo fuori dal cuore. Prodi, che vi darà l'aureola del martirio, in nome della pace, del diritto, del padre, del figlio e dello spirito santo, lo scorso febbraio ha voluto fornire a tutti gli insegnanti il modello nuovo d'una lezione di legalità: da parte italiana, senza informare il Parlamento - il governo lo sa? - è stata posta la firma al trattato di cooperazione al settore della difesa da missili balistici.
Ecco Pierino, ho mollato per schifo e lo confesso: a questa grottesca caricatura della democrazia non faccio più credito. Ogni giorno scelgo, mi schiero e ne sono convinto: quello che ha da venire verrà. E non saranno riforme o riformisti.

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 Agostina Ginatempo    - 22-04-2007
In italia non se ne ha notizia, ma sono in tanti a denunciarlo all’estero: gli stipendi degli europarlamentari italiani sono di gran lunga i più alti e ovviamente i più costosi per le finanze della pubblica amministrazione. I parlamentari italiani percepiscono infatti in un mese 12.007,03 €, quasi quanto un lèttone prende in un anno.
Ecco le buste paga annuali degli Europarlamentari: Italia 144.084,36 € - Austria 106.583 € - Olanda 86.125 € - Germania 84.108 € - Irlanda 82.065 € - Gran Bretagna 81.600 € - Belgio 72.017 € - Danimarca 69.264 € - Grecia 68.575 € - Lussemburgo 66.432 € - Francia 62.779 € - Finlandia 59.640 € - Svezia 57.000 € - Slovenia 50.400 € - Cipro 48.960 € - Portogallo 41.387 € - Spagna 35.052 € - Slovacchia 25.920 € - Rep. Ceca 24.180 € - Estonia 23.064 € - Malta 15.768 € - Lituania 14.196 € - Lettonia 12.900 € - Ungheria 9.132 € - Polonia 7.370 €.
Il paragone con un lavoratore della scuola non è nemmeno proponibile.
E il trattato, poi. Anche qui nessuno lo dice – i pacifisti si sono autoimbavagliati – ma è vero: scudo antimissile. Quanto costa, quanli pericoli comporta? E chi lo sa! Se n’è accorta Elettra Deiana, vicepresidente della Commissione Difesa della Camera, leggendo il Manifesto! In Italia il Parlamento, legittimo rappresentante del popolo italiano, apprende da un giornale quello che fa il governo. E’ una cosa inaudita!

 Domenico Caffaro    - 23-04-2007
E' vero che è inaudita, ma è ancora più vero che quando la verità emerge nessuno muove dire. Il ritornello è sempre lo stesso: vogliamo consegnare il paese a Berlusconi? E si va avanti così. Anzi, si va indietro. L'unica opposizione possibile è quella sociale, che viene dalla base. Per la scuola, chi diede vita ai comintati contro la Moratti si muova, riallacci i fili e ricoinci a lottare. La risposta degli insegnanti e dei genitori ci sarà e i risultati verranno.