Il solito pasticcio
Francesco Mele - 13-04-2007
... uno sciopero alla "che serà, serà"

Questa mattina a Modena dalle 9 alle 11 attivo provinciale delle RSU della sola FLC-CGIL (una 20ina i presenti).

Dalle 11 alle 13 assemblea provinciale dei lavoratori della scuola della sola FLC CGIL (150-200 presenti).

Oggetto: lo sciopero del 16 aprile

Si fa? Non si fa? Chi lo sa?

La segretaria provinciale intanto dice che CISL Scuola e UIL Scuola non hanno voluto organizzare le assemblee perché non hanno tempo e per questo se ne è fatta solo una e non unitaria, perché anche in questi frangenti la consulenza viene prima (e "invece" aggiungo io).

Ha pensato bene, poi, di lanciare un'accusa verso ignoti, per aver detto sin dall'inizio che questo sciopero non si sarebbe mai fatto. Gente di malafede, ovviamente, che si permette di spalare fango sulle azioni del sindacato.

Ci ha poi rassicurato che comunque in Emilia Romagna lo sciopero si sarebbe fatto comunque e ce ne ha elencato le motivazioni, tutte condivisibili (tranne che manca la richiesta di rinnovo contrattuale scaduto).

Peccato però che:

1) le circolari alla firma di docenti e ATA nelle scuole della provincia di Modena parlavano di sciopero nazionale e non di regionale, e queste i lavoratori hanno firmato per presa visione e/o per adesione

2) che a tutt'oggi nessuna comunicazione istituzionale è arrivata alle scuole di uno sciopero regionale indetto da FLC CGIL-CISL Scuola-UIL Scuola

3) che a tutt'oggi nessun volantino è arrivato alle scuole sullo sciopero regionale

4) consultando il sito della Commissione Garanzia Sciopero si rileva che a tutt'oggi solo lo SNALS CONFSAL (sezione di Ferrara) ha indetto in data 26-3 uno sciopero regionale per il 16 aprile, senza alcuna altra adesione

Che riuscita avrà questo sciopero? Così come è stato organizzato e pensato, ho seri dubbi che possa riuscire bene, né mi sento di battermi per la sua riuscita, a questo punto.

Nella mia scuola ad esempio, tutti i collaboratori scolastici avevano aderito allo sciopero nazionale e l'attività didattica sarebbe stata certo sospesa e la scuola chiusa.
Ma ora? Quella circolare, recante la comunicazione dello sciopero nazionale non vale più ... e allora?

Il solito pasticcio.

Perdonatemi il "solito" che rischia di sembrare una critica troppo palese che il sindacato modenese (spero non il nazionale) non tollera.

Stamattina in assemblea ho letto l'ODG approvato all'unanimità dal CD provinciale della FLC CGIL di Milano e ho citato l'adesione ad esso dei 5 membri del direttivo nazionale (ve li incollo sotto se non li avete letti).

Sono stato accusato, da un affaticato (a suo dire) membro della segreteria, di avere l'abitudine di usare queste tribune per versare veleni contro il sindacato senza alcun fondamento. Poveretto.

Si è parlato anche di contratto, per dire che finalmente abbiamo la piattaforma che verrà discussa ampiamente con la base in assemblee che si terranno capillarmente in tutta la provincia (suppongo anche dalle altre parti) e che partiranno dopo il 20 di aprile (attivo provinciale RSU, in cui si discuterà preliminarmente). Bene!

Si potranno proporre emendamenti al testo e aggiunte. Benissimo!!

Peccato però che tutto dovrà concludersi entro il 12 maggio (sì, avete letto bene, dodici maggio) data in cui è previsto a Roma un direttivo unitario che varerà la piattaforma definitiva. OTTIMO!!!

22 giorni di fuoco, verrebbe da dire, anzi, in verità con il 25 aprile e il 1° maggio di mezzo, fanno sì e no 7-8 giorni utili per una discussione capillare e partecipata. Complimenti!

Ops, nessuno ha spiegato come mai questa volta siamo con un anno di ritardo rispetto allo scorso rinnovo contrattuale.

Ma questa è una cattiveria che vi riferisco solo a mezza voce, per non urtare la sensibilità democratica dei miei segretari provinciali.

Ma son tutti così?

Spero proprio di no

Saluti
Francesco Mele

PS: perdonatemi quelli che sembrano personalismi, ma io li considero politicamente rilevanti e poi vi assicuro che sono moolti di più quelli che vi risparmio


ODG del Direttivo provinciale di Milano della FLC CGIL, approvato all'unanimità

ODG: sciopero e contratto
Lo sciopero generale è la forma di lotta più dura e impegnativa che un'organizzazione sindacale di categoria possa adottare e richiede un notevole sforzo organizzativo e una capillare opera di informazione e persuasione presso i lavoratori perché sia garantita la sua riuscita. Nel caso di uno sciopero proclamato per questioni contrattuali, sarebbe opportuno inoltre che fosse in campo una piattaforma rivendicativa largamente conosciuta e condivisa, sulla base della quale costruire la mobilitazione: non si può chiedere ai lavoratori di rispondere preventivamente a un appello ancora privo di contenuti precisi.
Il CD della FLC di Milano valuta che in occasione dello sciopero generale proclamato da FLC-CISL-UIL per il 16 aprile difettino le suddette condizioni e sia quindi a rischio la riuscita stessa dell'iniziativa di lotta. In particolare ritiene che le motivazioni espresse oggi a sostegno dello sciopero (forte ritardo nell'avvio della trattativa, assenza di indicazioni da parte governativa su materie da contrattare e risorse disponibili...), a 15 mesi dalla scadenza del contratto, siano molto deboli. Debolezza resa ancor più grave e sconcertante dalla mancanza di una piattaforma contrattuale di parte sindacale che contenga e affermi con chiarezza cosa e quanto si rivendica in termini salariali e normativi.
Il CD rileva come tra il licenziamento della piattaforma unitaria, prevista per il 3 aprile prossimo, la cui condivisione da parte dei lavoratori è auspicabile ma tutt'altro che acquisita, e la giornata di sciopero non vi sia il tempo adeguato per consentire alle strutture territoriali di organizzare efficacemente una scadenza così importante come lo sciopero generale.
Il CD ritiene che la partecipazione dei lavoratori, il confronto tra il sindacato e coloro che rappresenta, la condivisione delle scelte costituiscano una pratica insostituibile e irrinunciabile di democrazia e un passaggio importante e indispensabile per la riuscita stessa delle iniziative.
Comunque il CD di Milano si impegna per la riuscita dello sciopero del 16 aprile.

DICHIARAZIONE DI SOLIDARIETÁ DI 5 MEMBRI DEL DIRETTIVO NAZIONALE FLC CGIL

Oggi 3 aprile i direttivi unitari di FLC-CISL-UIL hanno licenziato l'ipotesi di piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto del comparto scuola statale. La votazione ha registrato sì, come prevedibile, un'ampia maggioranza, ma anche 3 voti contrari e 2 astenuti, frutto delle critiche espresse nella giornata di ieri, 2 aprile, in sede di Direttivo Nazionale FLC, dai compagni e dalle compagne che in sede congressuale hanno sostenuto le tesi Rinaldini, e della coerenza mantenuta anche al momento del voto, che testimoniano altresì una buona tenuta sui temi essenziali della contrattazione e della democrazia. Il gruppo dei compagni presenti ha congiuntamente prodotto una dichiarazione, consegnata alla Presidenza del Direttivo FLC, che ha assunto l'impegno di allegare ai materiali della riunione.
Riportiamo il testo della dichiarazione congiunta, e più sotto l'odg. "sciopero e contratto" approvato all'unanimità dal Comitato Direttivo della FLC di Milano il 30 marzo, a cui la dichiarazione si richiama.

Dichiarazione

I sottoscritti compagni e compagne del Comitato Direttivo Nazionale della FLC condividono e fanno proprie le critiche di metodo espresse all'unanimità dal Comitato Direttivo della FLC di Milano nei confronti delle modalità e dei tempi di predisposizione delle piattaforme contrattuali dei comparti della Federazione e della proclamazione dello sciopero del 16 aprile.
Sottolineano la debolezza della iniziativa messa in campo dalla FLC in questi mesi e una preoccupante involuzione sul terreno della pratica della democrazia, nonostante gli organismi a ciò deputati di cui la Federazione si è dotata (S d C, comitati di Ente, forum, coordinamenti...).
Leggono in ciò uno slittamento della FLC verso un modello di sindacato sempre più compatibile con il sistema, sia sul versante dell'autonomia e dell'indipendenza, che su quello delle rivendicazioni, in primo luogo salariali.
Registrano ancora un netto scostamento dalle scelte unitariamente adottate in sede congressuale che escludevano nettamente, tra le altre cose, la subalternità al sistema, ogni politica dei due tempi e la tradizionale moderazione salariale, fondata sull'accettazione delle compatibilità economiche. L'ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto del comparto della scuola statale, al contrario, muove da questi presupposti e non dà risposte e certezze né sul piano della valorizzazione e difesa delle professionalità, né su quello delle retribuzioni, che ormai nella nostra categoria più che nell'insieme del mondo del lavoro, si avviano a conquistare l'ultimo posto in Europa.
Ritengono che l'impianto della piattaforma vada radicalmente e immediatamente modificato e pongono come priorità:
1. un forte recupero salariale per tutti, che deve concretizzarsi in un aumento marcato del tabellare;
2. il consolidamento di quote consistenti di salario accessorio unicamente in direzione del tabellare;
3. lo storno dal salario accessorio (FIS) delle retribuzioni delle figure "paradirigenziali";
4. l'estensione di tutti i diritti e le tutele ai precari, ai quali va anche riconosciuta la progressione economica in base all'anzianità;
5. l'allineamento delle retribuzioni di tutti i docenti sulla base della unicità di funzione;
6. la generalizzazione della formazione e del riconoscimento economico ex art. 7 a tutto il personale ATA con risorse aggiuntive;
7. il reperimento di risorse aggiuntive per la prevenzione del disagio scolastico (dall'accoglienza e dal positivo inserimento dei migranti, al sostegno qualificato agli alunni diversamente abili, a un'efficace lotta ai fenomeni di selezione e dispersione scolastica).
Ritengono infine assolutamente irrinunciabile sottoporre l'ipotesi di piattaforma a un amplissimo percorso democratico di validazione, che ne precisi in maniera vincolante il mandato, e che si concluda con la consultazione referendaria di tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto sull'ipotesi di accordo.

Roma, 2 aprile 2007
Anna Maria Zavaglia
Danilo Molinari
Domenico Rizzuti
Mauro Montagnani
Santo Gaffurini

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