Pance piene e cattedre vacanti
Gianfranco Pignatelli - 10-04-2007
Quando le pance piene decidono per quelle vuote si saziano per un non nulla. Questo è quello che è accaduto per la prevista assunzione in ruolo di 50.000 insegnanti precari, delle 150mila promesse. A leggere le dichiarazioni del giorno dopo si ha la percezione di una svolta epocale per la scuola ed i suoi precari. A plaudire sono i sindacalisti, quelli che non solo non hanno mai rappresentato i precari ma non lavorano da così tanti anni nella scuola da averne una percezione solo riflessa. Chi la vive, invece, sa bene che i docenti precari sono più che triplicati negli ultimi dieci anni, passando dai 53.000 del '97 ai 189.610 del gennaio scorso, ed aumenteranno di altri 55.000 per la copertura dei pensionamenti previsti a settembre prossimo. Chi vive il precariato, inoltre, sa bene che le retribuzioni mancano da troppi mesi per l'ulteriore taglio alle risorse della scuola attuato dalla finanziaria targata Padoa Schioppa.

Solo un ministro medico che rappresenta interessi extrascolastico e dei sindacati compari più che "amici" possono gioire delle 50.000 assunzioni. Chiunque abbia un briciolo di onestà intellettuale ed un minimo di istruzione sa bene che il prossimo anno i precari saranno più di quelli attuali, con buona pace per la qualità della scuola statale.

A proposito di pance piene e cattedre vacanti, la trattativa parallela sul rinnovo del contratto per il pubblico impiego e l'assunzione dei precari della scuola fa sorgere un legittimo interrogativo: quante cattedre in meno valgono quei 110 euro in più?


Gianfranco Pignatelli
per i C.I.P. - Comitati Insegnanti Precari


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