Repubblica - 02-04-2007 |
Mi impegno a rifare la legge cancellata dalla Moratti" Tempo pieno, Prodi blocca la protesta . A San Lazzaro per l'inaugurazione della mediateca il presidente del consiglio ha incontrato genitori, maestri e bambini "Metteremo 1000 insegnanti in più". La promessa convince tutti: "Siamo molto contenti, ora aspettiamo i fatti" QUANDO arriva, il sindaco Macciantelli e il parroco don Domenico lo attendono davanti alla nuova mediateca in via Caselle, ma Romano Prodi si concede prima al popolo del tempo pieno che lo attende dall'altra parte della strada con striscioni e figli piccoli per mano. «Sono venuto per salutare i bambini, parlerò con la vostra delegazione», dice il premier. «Chiediamo fatti, non parole», lo apostrofa un papà. «Parlo di insegnanti e soldi, questi sono fatti», risponde lui mentre una settantina di genitori e insegnanti scandiscono: «Tempo pieno, tempo pieno». Ed è quello che Prodi è venuto a garantire. Con mille insegnanti in più, a livello nazionale. E una legge che ripristinerà quello che la Moratti aveva cancellato. Prodi conferma quello che il vice ministro all'istruzione Mariangela Bastico aveva preannunciato e sceglie il sabato a San Lazzaro per farlo. Tra Iraq e liberalizzazioni, il presidente del consiglio si occupa di tempo pieno. Abbraccia sul vialetto la maestra di suo figlio Antonio, poi per venti minuti e oltre, prima ancora del taglio del nastro, ascolta tutti. Ci sono anche Angela e Rosaria, supplenti alla materna che da tre mesi non prendono lo stipendio. Prodi annuncia: «Abbiamo posto le risorse per garantire il mantenimento e lo sviluppo del tempo pieno e della scuola dell'infanzia che riteniamo essere i due momenti formativi più importanti. La lunga presenza a scuola, che deve essere di qualità, è un'occasione in più per le famiglie, ma soprattutto un modello educativo indispensabile per non rischiare che i bambini siano educati solo dalla televisione baby sitter». E ancora: «Vogliamo offrire il tempo pieno come modello scolastico generale e totale per questo stiamo presentando un disegno di legge, `Norme urgenti in materia di istruzione', che avrà la precedenza nel cammino legislativo per il ripristino della norma sul tempo pieno abrogata dalla Moratti. Inoltre mettiamo mille insegnanti in più per il tempo pieno e le scuole dell'infanzia che distribuiremo tenendo conto dell'incremento dei bambini e per tentare di far aumentare l'offerta di tempo pieno dove non c'è. Certo non potremo concedere nulla laddove non ci sono le aule. Le cose si stanno aggiustando, se avessi fatto una politica diversa con una Finanziaria spendacciona oggi sarei qui a dirvi che bisogna continuare a calare le spese per la scuola, non è così, il nostro stile di governo è fare i passi uno per uno». Ci crede Prodi, ci ha creduto la moglie che lo accompagna e che ha scelto il tempo pieno per i suoi figli. Anche se fatica a dimostrarlo di fronte a una scuola messa in ginocchio, quella che ha ereditato, di fronte a insegnanti e genitori scettici, stremati dai tagli della Moratti e che concludono: «Grazie per averci incontrato e per la disponibilità all'ascolto, siamo molto soddisfatti. Ma l'aspettiamo sui fatti, i bambini vanno a scuola a settembre e non possiamo aspettare i tempo biblici della politica». Prodi li saluta così: «Avete ottenuto una piccola marcia in avanti, un impegno serio. Al tempo pieno ci arriviamo completamente e neanche troppo in avanti». Attacca la banda. E via con i discorsi ufficiali. Ilaria Venturi |
Tecnica della scuola - 02-04-2007 |
Una parte del tesoretto alle scuole? Secondo Prodi non è da escludere Nel pomeriggio del 31 marzo il Presidente del Consiglio Prodi ha incontrato una delegazione di genitori e insegnanti a San Lazzaro di Savena. Risposte evasive sul tempo pieno, ma una mezza apertura sulle risorse per le scuole. A San Lazzaro di Savena, nel pomeriggio del 31 marzo, sono in 2-300 fra insegnanti, genitori e bambini ad accogliere il Presidente del Consiglio Romano Prodi, per consegnargli una lunga lettera fitta di proteste e richieste. L’occasione arriva dalla inaugurazione della nuova mediateca comunale (30mila volumi, 11 libri per ragazzi, centinaia di videocassette, CD-ROM e DVD di ogni genere, più di 30 postazioni per la navigazione in Internet) e Prodi non si tira indietro, anzi accetta di buon grado di incontrare una delegazione di una quindicina di persone che lo incalzano con domande e richieste. Ma all’ordine del giorno c’è soprattutto la questione del tempo pieno; il Presidente capisce subito che la protesta di insegnanti e famiglie non è né “politica” né tantomeno pilotata, non appena la moglie Flavia gli fa osservare che fra i presenti c’è anche quella che era stata anni addietro la maestra dei loro figli ! Prodi sottolinea per l’ennesima volta che la situazione ereditata è davvero difficile (“Eppoi stiamo governando da un anno solamente” ricorda). Nel merito dei problemi appare un po’ evasivo, ripropone le soluzioni già avanzate da Fioroni e dalla Bastico (un po’ di posti di tempo pieno in più verranno assegnati alle regioni del nord e in particolare a quelle province dove maggiore è stato l’incremento della popolazione scolastica nella scuola primaria). Una conferma importante è arrivata invece su una anticipazione fatta dal Vice-Ministro Mariangela Bastico qualche giorno fa: Prodi ha ribadito che il Governo sta pensando ad un disegno di legge in materia di “Misure urgenti nel settore dell’istruzione”. Secondo l’idea della Bastico il provvedimento dovrebbe servire soprattutto a ripristinare per legge il modello del tempo pieno eliminando una volta per tutte l’equivoco dell’orario “27+3+10” nella scuola primaria. Sul possibile utilizzo del cosiddetto “tesoretto” il Presidente Prodi non si è sbilanciato (in molti a San Lazzato hanno chiesto che almeno una parte venga destinata alla scuola), ma ha lasciato la porta aperta: “E’ vero, le esigenze sono molte, ma chi l’ha detto che per la scuola non ci sarà nulla?” R.P. |