Quello che chiediamo
UNIcobas Scuola - 03-04-2007
Sotto il ministero della P.I. (Viale Trastevere h.9,30)

La situazione nel comparto scuola si va deteriorando sempre di più. Oltre ai mali che affliggono anche gli altri comparti del pubblico impiego (contratto scaduto da 15 mesi, mancato pagamento dell'IVC come prevede l'art.1 del CCNL, mancanza di una effettiva volontà di risolvere il problema del precariato, controriforma pensionistica e scippo del TFR col silenzio assenso, ....) nella scuola si sconta
la scelta governativa, chiaramente espressa nella legge finanziaria, di continuare con la politica dei tagli che in questi giorni si stanno concretizzando in una diminuzione di classi e di organici nonostante 28.000 allievi in più rispetto allo scorso anno e nella diminuzione degli stanziamenti necessari per il pagamento dei supplenti e delle spese di funzionamento.
Dalla Moratti il ministro Fioroni, oltre alla logica dei tagli, ha mutuato la scelta del doppio canale istruzione-formazione professionale
anche nell'assolvimento dell'obbligo ed ha definitivamente privatizzato la scuola pubblica introducendo nel decreto Bersani, approvato
dalla Camera in questi giorni, le scuole fondazioni oltre alla controriforma degli istituti tecnici e professionali.
Contro la legge finanziaria l'Unicobas aveva chiamato coerentemente i lavoratori a scioperare il 17 novembre, conscio della situazione che si sarebbe venuta a creare, ma purtroppo questo non è stato sufficiente a far invertire rotta al governo e si rendono necessari un altro sciopero più partecipato ed una grande manifestazione nazionale. Pertanto l'Unicobas sciopererà il 16 aprile manifestando davanti al Ministero della pubblica istruzione (concentramento h.9,30) mettendo al primo punto della propria piattaforma un immediato rinnovo contrattuale che preveda adeguati aumenti salariali a partire da giugno, sommando alle risorse già disponibili almeno 2,5 miliardi dei 12,5 di attivo dichiarato dal governo dovuto a maggiori entrate nel 2006.

Si chiede inoltre:
1. Pagamento immediato dell'indennità di vacanza contrattuale a partire dal 1/4/2006;
2. il trasferimento in paga base della RPD dei docenti e del CIA del personale ATA in modo che maturino pensione, tredicesima e TFR/TFS;
3. assunzione a tempo indeterminato dei precari su tutti i posti vacanti;
4. abrogazione del comma 218 della vecchia Legge Finanziaria (2006) che impedisce il recupero della posizione economica d'anzianità
del personale ATA transitato allo stato dagli EELL;
5. l'uscita della scuola dal comparto contrattuale relativo al Pubblico Impiego ed un contratto di natura pubblica come nell'università;
6. ruolo unico docente e l'abrogazione piena della riforma Moratti;
7. la revisione del criterio di formazione delle classi ed un incremento degli organici;
8. uno stanziamento straordinario per pagare le supplenze temporanee e le spese di funzionamento delle scuole indebitate oltre che adeguate risorse a regime per tutte le scuole;
9. il mantenimento del rapporto a tempo indeterminato per i docenti "fuori ruolo";
10. il ripristino di una nuova scala mobile a partire dalla discussione in parlamento della legge d'iniziativa popolare presentata a settembre
dal comitato promotore (di cui fa parte l'Unicobas);
11. libertà sindacali e la restituzione ai sindacati di base del diritto d'assemblea;
Nello stesso giorno sciopereranno (forse, se non lo ritirano prima) CGIL,CISL,UIL e SNALS con piattaforme diverse dalla nostra.

La piattaforma dei confederali risulta particolarmente deleteria, infatti, oltre a chiedere l'apertura delle trattative con estremo ritardo per onorare l'accordo del 4/11/2006 che prevede la maggior parte degli aumenti salariali pagati solo nel 2008 tramite un contratto "cannibale", essi chiamano i lavoratori a scioperare per l'applicazione del memorandum sottoscritto il 18/1/2007 che introduce il concorsone
e le pagelline e perché venga emanato il decreto che introduce il silenzio assenso verso i fondi pensione.
Risulta evidente quindi la necessità di differenziarsi dal punto di vista dei contenuti, per cui si rende necessaria una grande partecipazione alla manifestazione nazionale promossa dall'Unicobas: la categoria deve ritrovare il proprio orgoglio e farsi sentire.

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 GILDA degli Insegnanti    - 03-04-2007
Rinnovo contratto: non c’è accordo, confermato sciopero scrutini

Rino Di Meglio: “La nostra vertenza deve essere indipendente da quella del pubblico impiego”.
“Pur apprezzando la disponibilità mostrata dal Governo, purtroppo constatiamo che non esistono i margini necessari per superare l’impasse”. Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta l’esito dell’incontro avvenuto oggi a Palazzo Chigi tra i sindacati, il presidente del Consiglio Prodi e i ministri dell’Economia Padoa-Schioppa e dell’Istruzione Fioroni per fare il punto sul rinnovo del contratto della scuola.

La nostra vertenza – sottolinea Di Meglio – deve essere indipendente da quella del pubblico impiego e, se c’è la volontà politica, si può aprire subito la trattativa”.

Alla fumata nera di oggi, la Gilda degli Insegnanti risponde, dunque, confermando le iniziative di lotta decise dall’assemblea nazionale svoltasi il 16 e 17 marzo scorsi: assemblee in tutte le scuole d’Italia, sit-in presso gli uffici scolastici regionali, manifestazione nazionale a maggio e, a giugno, sciopero degli scrutini. Tra le forme di lotta stabilite dagli oltre 200 delegati a Fiuggi, anche l’invio di telegrammi a Prodi da parte delle Rsu, a cui si aggiungono le centomila cartoline firmate dagli iscritti alla Gilda e che saranno recapitate al presidente del Consiglio.

Ufficio stampa Gilda Insegnanti

Ester Trevisan

Roma, 2 aprile 2007